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Giorgio de Chirico
Le Muse inquietanti
1916
Olio su tela
97X66cm
Collezione Mattioli - Milano
E' questo forse il quadro più famoso di de Chirico, da lui in un primo tempo intitolato "Le vergini inquietanti".
Su un grande pavimento di legno in prospettiva, simile alla tolda di una nave, si trovano due figure attorniate da alcuni strani oggetti che ricordano il mondo dell'infanzia: un bastoncino di zucchero colorato; scatole dai colori brillanti come quelle in cui i bambini ripongono i giochi.
Su una scatola turchina è seduta la figura di destra, dall'aspetto femminile con al posto della testa un birillo nero, come quello dei manichini per sarti; sulla figura di sinistra, rivestita di una specie di peplo che cade in rigide pieghe rigonfie - come la veste indossata dall'Auriga di Delfi o dall'Hera di Samo - è issata una bizzarra testa rossastra a forma di pallone allungato.
Entrambe hanno un aspetto come una statua antica e un poco corrosa dal tempo.
E' verosimile che all'origine di queste due figure, com'è stato notato da tempo, ci siano le illustrazioni del manuale di storia dell'arte Apollo, di Salomon Reinach, assai apprezzato e consultato dal pittore.
In una pagina di questo libro si trovano infatti riunite due illustrazioni assai vicine alle Muse del dipinto.
Un'altra statua collocata su di un basso piedistallo si scorge nella penombra dell'edificio sulla destra, mentre in fondo spicca la massiccia mole rossastra del Castello Estense, simbolo di Ferrara.
A chiudere l'orizzonte sulla sinistra, una fabbrica con due alte ciminiere e una bianca torre dalla curiosa forma troncoconica, simile a quella che si vede in un autoritratto del 1913.
Di questo straordinario dipinto de Chirico eseguì nel corso del tempo alcune repliche. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2022, 15:43 |
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