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Giorgio de Chirico
Interno metafisico con grande fabbrica
1916
Olio su tela
96X74cm
Staatsgalerie - Stoccarda
Con questo quadro, dipinto probabilmente alla fine del 1916, de Chirico trasforma gli interni appena accennati dei quadri realizzati fino ad allora a Ferrara, dove aveva collocato le sue composizioni in spazi non chiaramente definiti, in una vera e propria stanza, come già aveva fatto nel quadro "Il poeta e il filosofo", dipinto a Parigi poco prima del suo ritorno in Italia.
Sono ben individuati i piani del soffitto e delle pareti e in queste si aprono finestre attraverso le quali si intravedono talvolta gli edifici all'esterno.
Su un grande cubo al centro della camera, che a prima vista potrebbe sembrare il pavimento, è collocato un quadro incorniciato da una semplice cassetta che lo fa sembrare il fondo di una scatola.
In esso è raffigurato un luminoso paesaggio dal chiaro cielo di turchese, dominato dalla mole di un'enorme fabbrica dalla quale spuntano alcune alte ciminiere; altri elementi richiamano i motivi cari a de Chirico che rappresentano quasi il sigillo delle sue opere di questi anni: i viandanti accompagnati dalle lunghe ombre che il sole, ancora basso sull'orizzonte proietta sui loro piedi; la locomotiva che tra bianche nuvole di fumo trascina una lunga fila di vagoni.
Il quadro nel quadro era già comparso nelle opere dell'artista, come "Doppio sogno di primavera", ma mai con un realismo così rimarcato, accentuato dal fantastico contorno di oggetti curiosi, quasi da stanza dei giochi di un bambino, come quei bastoncini - forse dolci di zucchero - decorati da una linea che si avvolge a spirale.
La fabbrica rappresentata sarebbe stata ispirata dall'officina per la bonifica del Po, a Codigoro nel Polesine.
L'anno successivo il tema verrà ripreso nell'"Interno metafisico con piccola officina", stupenda composizione nella quale il grande edificio reso con colori ocra e marrone, anticipa perfino alcune atmosfere delle Periferie sironiane.( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2022, 15:27 |
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