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Giorgio de Chirico
Il Grande Metafisico
1917
Olio su tela
104,7X70cm
MoMa - New York
Il quadro era stato pubblicato nel primo numero della rivista "Valori Plastici" nel novembre 1918 e faceva parte di un nutrito gruppo di opere che de Chirico aveva consegnato a Mario Broglio il fondatore della rivista e, per un certo periodo, suo mecenate e promotore artistico.
Dipinto negli ultimi mesi del 1917, insieme a "Ettore e Andromaca", "Il Grande Metafisico" è una delle pitture più monumentali di de Chirico; come si era visto con "Le Muse inquietanti", lo spazio si dilata e al posto di ambienti angusti e affollata di presenze eteroclite, la scena viene trasportata all'esterno in un'ampia prospettiva urbana.
Il gigantesco personaggio al centro della vasta piazza semideserta, riquadrata dalle dense ombre degli edifici che lo delimitano, è costituito da un fantastico accumulo di oggetti, per lo più righe o squadre. casse di legno dipinto, accostati tra loro alla maniera di quegli antichi trofei di armi che i vincitori innalzavano nel punto in cui il nemico era stato messo in fuga: sulla cima emerge la sagoma di un pallido manichino dalla testa ovoidale, quasi l'enigmatico autoritratto gessoso del pittore che si identifica con il Grande Metafisico o un antico oracolo pronto a vaticinare dall'alto del suo santuario.
In un saggio del giugno 1918 dal titolo "Arte metafisica e scienze occulte", de Chirico scrive: "Ieri, nel pomeriggio passando per una via che s'allunga stretta e fiancheggiata da case alte e scure vidi apparire in fondo una colonna sormontata da una statua che seppi poi essere quella dell'Ariosto. Visto così, tra quelle due pareti di pietra annerata - che parevano muri d'un santuario antico - il monumento assumeva un che di misterioso e di solenne, e il passante tampoco metafisicizzante si sarebbe aspettato di udire la voce di un nume vaticinare d'in fondo la piazza". ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/8/2022, 09:45 |
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