|
|
|
Giorgio de Chirico Trofeo 1926 Pastello su papier velours 100x75cm Collezione privata
Largamente imparentati con composizioni quali "I Grandi Metafisici" e gli accumuli di oggetti degli "Interni ferraresi", i "Trofei" fanno la loro apparizione nella pittura di de Chirico nella seconda metà degli anni Venti, come agglomerati di forme che comprendono, a seconda dei casi, statue, frontoni classici, teste di cavalli, drappi, mani tese in un gesto di scongiuro, elmi, frammenti di colonna.
I trofei partecipano da un lato, del gioco infantile; dall'altro, della memoria di antiche, sanguinose battaglie, al termine delle quali i soldati della parte vittoriosa spogliavano i caduti e costruivano con le loro armature lugubri cumuli; racconta la leggenda che Alessandro innalzasse in India trofei alti come torri, per segnare i confini delle proprie conquiste.
In de Chirico quello dei trofei rimane tuttavia un tema piuttosto raro e non stupisce che sia proprio il 1926 l'anno in cui nascono i cinque quadri che lo trattano, poichè quello è l'anno in cui il pittore replica a Parigi, il "Grande Metafisico" dipinto a Ferrara nel 1917.
Anche in quest'opera veniva mostrata una bizzarra sovrapposizione di elementi eterocliti terminata in cima da un busto di gesso. Nel 1926 anche Savinio comincerà a dedicarsi alla pittura come attività prevalente e due anni dopo creerà i "Monumenti ai giocattoli" che con i "Trofei" presentano molte analogie. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 28/8/2022, 19:44
|
| |