Al pattinaggio

Edouard Manet, 1877

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    manetpattinaggio

    Edouard Manet
    Al pattinaggio
    1877
    Olio su tela
    92,5X72cm
    Fogg Art Museum - Cambridge







    Manet torna a rappresentare con entusiasmo un luogo di divertimento mondano parigino, riprendendo l'idea di alcune opere degli esordi, a cominciare da "Musica alle Tuileries".

    Sceglie così di mostrare una pista di pattinaggio frequentata dalla buona società, celebrando uno di quei luoghi di svago moderno che Baudelaire aveva esaltato nel celebre scritto del 1863.

    Proprio le parole del grande poeta sembrano costituire il motivo di fondo dell'opera.
    Egli chiedeva agli artisti di raffigurare "il transitorio, il fuggitivo, il contingente" e Manet registra esattamente questo aspetto della modernità.

    Sempre seguendo i dettami dell'amico scomparso, che erano poi gli stessi suoi - entrambi erano certamente "uomini di mondo" - il pittore realizza uno "schizzo in costume, rappresentazione della vita borghese e degli spettacoli alla moda".

    La donna inquadrata in primo piano è Henriette Hauser, giovane attrice molto nota all'ambiente dei boulevards per essere l'amante del principe d'Orange.

    Manet l'aveva conosciuta in casa di Nina de Callias e Henriette aveva già posato in deshabillé per Nanà.

    La donna, dall'espressione distratta e sorridente, pur senza assumere l'aria civettuola che aveva nel dipinto ispirato al romanzo di Zolà, indossa un elegante giacca ricamata, quella che sembra una gonna leggera e l'immancabile paio di guanti, attributo fisso della persona elegante.

    Manet dedica particolare cura alla riproduzione dell'elaborato completo, che diventa protagonista tanto quanto, se non più della stessa Henriette.

    Con un tocco magistrale, nervoso e vivace, l'artista trasmette alla perfezione l'atmosfera leggera della serata, riempiendo la superficie di una folla informe e vociante e restituendo un'immagine mossa e animata, diversissima dalla staticità di "Musica alle Tuileres" del 1862.

    La pennellata mostra innegabilmente l'influenza degli amici impressionisti, ma Manet si mantiene fedele a se stesso, orchestrando una vera e propria "sinfonia in nero". ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 24/6/2014, 18:11
     
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