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Giorgio de Chirico
Mobili nella valle
1966
Olio su tela
50X40cm
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico - Roma
In un testo del 1927 dal titolo "Statue, mobili, generali" si trovano condensate le riflessioni che stanno all'origine della famosa serie di dipinti nota come "Mobili nella valle", di cui fa parte anche questa tela, eseguita però negli anni Sessanta, molto tempo dopo l'esecuzione dei primi quadri con questo tema.
Insieme ai "Manichini", ai "Bagni misteriosi" e agli "Archeologi", i "Mobili nella valle" sono forse le invenzioni dechirichiane più conosciute presso il grande pubblico e tra le più straordinarie per potenza evocativa e originalità di composizione.
Nel saggio sopra citato il pittore dedica alcune pagine alla poesia struggente di oggetti quotidiani quali sono i mobili, una volta che li si trovi in un contesto diverso da quello usuale, per esempio all'esterno, su un marciapiede, come avviene talvolta durante un trasloco: "E' stato notato talvolta sotto quale aspetto singolare si mostrino i letti, gli armadi a specchi, le poltrone, i divani, i tavoli quando d'un tratto li si vede nella strada... I mobili ci appaiono allora in una luce nuova; essi sono rivestiti di una strana solitudine; una grande intimità nasce tra di loro e si potrebbe dire che una strana felicità galleggi nello stretto spazio che essi occupano sul marciapiede...Molto profonda è anche l'impressione che ci fanno i mobili messi in contrade deserte, in mezzo alla natura infinita. S'immagini una poltrona, un divano, delel sedie raggruppati in una piana della Grecia, deserta e coperta di rovine...".
Negli umanizzati "Mobili nella valle" echeggia di certo anche il ricordo dei frequenti traslochi ai quali de Chirico bambino assistette in Grecia, quando la sua famiglia cambiava spesso casa; il tipo di mobili che appare in questi quadri è infatti lo stesso dei tranquilli arredi borghesi della sua infanzia, ai quali si accenna in vari passi delel "Memorie". ( Mar L8v )
Edited by Milea - 28/8/2022, 15:38 |
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