Henri Émile Benoît Matisse, Biografia dell'artista

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view post Posted on 19/3/2011, 20:59     +2   +1   -1
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Henri Émile Benoît Matisse


“Il colore soprattutto, forse ancor più del disegno, è una liberazione”








Henri Émile Benoît Matisse nasce il 31 dicembre 1869 a Le Cateau-Cambrésis (Nord-Pas-de-Calais), in Francia, crebbe a Bohain-en-Vermandois, nella Francia Nord-orientale, dove i suoi genitori gestivano un commercio di sementi. A 19 anni, terminati gli studi liceali si trasferisce a Parigi dove si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, lavorando come impiegato statale, ma ben presto una malattia intestinale lo costringe a rientrare nella città natale, nella quale , durante la convalescenza inizia a dipingere.

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La madre, acquerellista dilettante, gli regala una scatola di colori e Henri, studiando le basi tecniche della pittura, si diverte a copiare delle cromolitografie.
La prima opera, “Natura morta con libri”, risale al giugno del 1890. Abbandonata la carriera forense (con grande disapprovazione del padre) si iscrive all'Académie Julian per preparare l'esame di ammissione all'Ecole des Beaux Arts. Dispensato da questa prova grazie all'appoggio di Gustave Moreau, presso lo studio del quale lavora dal 1892, serberà una profonda riconoscenza nei confronti del maestro.

In questi anni di studio l'artista compie approfondite ricerche stilistiche attraverso l'esecuzione di copie delle opere di Fragonard, Delacroix e soprattutto Chardin; realizza paesaggi insieme a Marquet e nature morte che saranno esposti al Salon de la Societé nationale des Beaux Arts.

Nel 1897 e 1898 visita il pittore John Peter Russell sulla Belle Île, al largo delle coste della Bretagna. Russell lo introdusse all'Impressionismo e ai lavori di Van Gogh (buon amico di Russell, ma assolutamente sconosciuto al tempo). Lo stile di Matisse cambia completamente, e successivamente il pittore avrebbe detto: "Russell fu il mio maestro, e mi insegnò la teoria del colore".

Influenzato dai lavori dei post-impressionisti Paul Cézanne, Gauguin, Van Gogh e Paul Signac, ma anche dall'arte giapponese, fa del colore l'elemento cruciale dei suoi dipinti. Molti dei suoi quadri realizzati tra il 1899 e il 1905 fanno uso del Pointillisme, praticato da Signac. Nel 1894 ha una figlia, Marguerite, dalla modella Caroline Joblau. Nel 1898 si reca a Londra a studiare i dipinti di William Turner e nello stesso anno sposa Amélie Noelie Parayre; i due crescono assieme Marguerite e i loro due figli: Jean (nato nel 1899) e Pierre (nato nel 1900). Marguerite fa spesso da modella al padre. Dal 1896 soggiorna in Corsica e a Tolosa, città natale della moglie.



Abbandonata la Societè des Beaux Arts dopo la morte di Moreau, nel 1899 Henri Matisse acquista “Le tre bagnanti” di Cézanne, “Testa di fanciullo” di Gauguin e un disegno di Van Gogh, mostrando così quali siano gli artisti che predilige. Assorbendo l'influenza di Seurat, Van Gogh e quella delle opere tahitiane di Gauguin, Henri Matisse si allontana dal divisionismo, la sua pennellata si allarga, i toni si intensificano ed il tratto si assottiglia. Tale evoluzione è alla base del violento colorismo di “Donna con cappello”" rivelazione del Salon d'automne del 1905 e prima opera fauve. Dell'anno successivo è “La joie de vivre”, esposto al Salon des Indèpendants e aspramente criticato da Signac. Tuttavia gli eccessi del fauvisme influenzano solo per qualche tempo Henri Matisse; ben presto l'importanza del colore si accompagna alla volontà di organizzare i toni nello spazio. « Cerco forze, un equilibrio delle forze », rivela Henri Matisse a proposito dell'opera “La tovaglia” nella quale si ritrova tutta la magia dell'arabesco, uno dei temi centrali dell'opera di Henri Matisse.


Matisse

Al contrario degli impressionisti, Henri Matisse, come altri seguaci del fauvisme, espone in molte gallerie e nel 1908, Paul Cassirer a Berlino e Alfred Stieglitz a New York gli dedicano delle personali. La sua fama è ormai internazionale, tanto che Henri Matisse apre un'accademia ove si formeranno brillanti allievi soprattutto stranieri, quali il norvegese Per Krohg e lo svedese Nils Dardel. E’ un evidente tentativo di Matisse di divulgare le sue concezioni pittoriche, ma nel 1911 l'accademia sarà costretta a chiudere. Nel 1908, il collezionista russo S. J. Scukin commissiona a Matisse due grandi tele, “La danza” e “La musica”. I viaggi in Germania, Italia, Marocco, Russia e Stati Uniti, offrono all'artista la possibilità di un arricchimento visuale sempre nuovo. Allo scoppio della Prima Guerra mondiale, Matisse viene riformato e si trasferisce a Collioure, ove risiede anche Juan Gris. Eseguendo il “Ritratto di Yvonne Landsberg” mostra la volontà di attenersi a toni contenuti e alla geometria, ma le forme, inscritte in schemi ovoidali, evocano il profilo delle sculture africane, sulle quali l'interesse dell'artista si era appuntato sin dal 1906, anno in cui aveva compiuto il suo primo viaggio nel continente nero.

Dal 1917, Henri Matisse trascorre l'inverno a Cimiez, in Costa Azzurra, un sobborgo di Nizza svolgendo ricerche più astratte sullo spazio e la musicalità “Lezione di piano”. Dopo la guerra, il suo stile si fa più disteso, ritorna alle fantasie ornamentali, suggerite forse anche nel corso delle lunghe conversazioni con Renoir. La Legion d'Onore del 1925 e il premio Carnegie del 1927 suggellano il successo del pittore, che ritorna a un maggior rigore stilistico con gli studi preparatori per “La danza” (1931-33), ordinata da Barnes. Nel 1920 realizza la scenografia e i costumi per "Il canto dell'usignolo" di Strawinski.



A partire dal 1930 , all'età di 61 anni Matisse è all'apice della notorietà. Le sue opere sono ubicate nei più grandi musei d'arte contemporanea del mondo, le sue dichiarazioni sono ambite da tutti i settori artistici. Le maggiori capitali gli rendono omaggio con mostre retrospettive ed intorno alla sua figura di artista c'è un alone di leggenda.

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Negli Stati Uniti, il collezionista Barnes gli affida la decorazione della propria fondazione. Realizza delle acqueforti per il libro "Poésies" di Mallarmé e le illustrazioni per un’ edizione dell’Ulisse di Joice, dipinge Nudo Rosa e Occhi Azzurri. La sua fama viene interrotta temporaneamente nel 1940, con l'invasione di Parigi da parte dei Nazisti; Matisse torna a Nizza per rifugiarsi in un profondo senso di scoraggiamento. Nel 1939 si separa dalla moglie e nel 1941 gli viene diagnosticato un cancro e, in seguito ad un'operazione, è costretto su una sedia a rotelle.
Se in quei tempi Picasso dipinge Guernica dimostrando la sua singolare attitudine ai mutamenti sociali, l'arte di Matisse, invece, basata sulla ricerca cromatica e formale, ed ancorata alle tematiche della "Joie de vivre" e non si adatta agli umori e alle necessità della guerra. Solo dopo il conflitto l'arte di Matisse torna ai livelli creativi che gli avevano procurato fama e ricchezza. Con Picasso espone all'Albert Museum e , nell'occasione di una retrospettiva al Salon d'Automne, definisce teoricamente tutte le coordinate della sua arte.
Nonostante la guerra, l'età avanzata e la malattia, il senso dell'invenzione plastica di Matisse resta intatto; nei grandi Interni del 1946-48 si riallaccia ai parossismi colorati del fauvisme.

Nel 1949 Matisse ha 80 anni ed il museo di Lucerna gli organizza la più grande retrospettiva, esponendo 308 delle sue opere. L'anno successivo la XXV biennale di Venezia gli assegna il massimo riconoscimento come miglior artista straniero e nel 1951 gli viene affidata la decorazione della “Cappella del Rosario” di Vence (nei pressi di Nizza). Tuttavia, è attraverso le grandi gouaches dècoupeès che evocano la danza o il riposo, la donna, l'albero o il fiore, che Matisse tocca, con le sue ultime opere, i vertici dell'astrazione e della sintesi.
Durante gli ultimi anni della sua esistenza Matisse si dedica ai "papiers decoupes" in quanto gli consentono, come afferma lui stesso, di disegnare liberamente nel colore. Muore per un attacco cardiaco, nel 1954 all'età di 84 anni: è sepolto nel cimitero del Monastero di Cimiez a Nizza.

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Matisse








La sua arte




Henri Matisse è oggi considerato uno dei maggiori artisti del XX ; insieme a Georges Braque e André Derain, è uno dei promotori del fauvisme, ma, a partire da questa rivoluzione del colore, la sua arte diviene riflessione sul segno, sull'equilibrio, sulla sintesi delle forme. I "Fauves" (belve in francese), artisti che usando il colore in modo violento e provocatorio, davano all'opera una forte carica espressiva, rappresentano la prima vera rottura con l’impressionismo, la prima esperienza moderna che svincola il rapporto tra colore reale delle cose e il colore impiegato per la loro rappresentazione pittorica. I presupposti per queste scelte derivarono dalla conoscenza della pittura di Paul Cézanne, Vincent van Gogh e Paul Gauguin. Da Cezanne presero l’idea della scomposizione e ricomposizione non prospettica delle forme, e da Van Gogh e Gauguin l’uso del colore come autonoma espressione interiore.



Rispetto agli analoghi movimenti tedeschi, connotati da atmosfere fosche e contenuti drammatici, il fauvismo rappresenta una variante «mediterranea» e solare dell’espressionismo. La vivezza coloristica, che è il vero tratto caratteristico di questo movimento, esprime un’autentica «gioia di vivere» che resterà costante in tutta la produzione di Matisse.
Il gruppo dei Fauves, pur non essendo un movimento organico, si riconosceva in alcune comuni convinzioni: soprattutto, il dipinto deve comporsi unicamente di colore. Senza ricercare la verosimiglianza con la natura, il colore deve nascere dal proprio sentire interiore. Il colore viene quindi svincolato dalla realtà che rappresenta ma esprime le sensazioni che l’artista prova di fronte all’oggetto che riproduce.








Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte


Edited by Milea - 27/8/2022, 19:36
 
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