|
|
|
Henri Matisse
Auguste Pellerin
1917
Olio su tela
150,2 x 96,2cm
Centre Georges Pompidou - Parigi
Auguste Pellerin era un ricco produttore di margarina, grande collezionista di Cèzanne, di cui possedeva la più importante raccolta di Francia. Nell'elaborazione del dipinto Matisse, dovette certamente tenere conto di questo fatto. D'altronde Cézanne, come Giotto, Beato Angelico, i mosaici bizantini e le miniature persiane erano stati fondamentali nella sua arte, come affermava alla fine della sua vita, in un'intervista del 25 agosto 1953.
Matisse aveva dipinto un primo ritratto di Pellerin nel 1916, relativamente realista, oggi in collezione privata, che non aveva soddisfatto il committente. Decise allora, d'accordo con lui, di eseguirne un secondo, più grande, monumentale e sintetico: il risultato è questo splendido ritratto, uno dei più riusciti, in cui Matisse mescole le diverse componenti della sua cultura, in particolare alcuni modi di Cézanne e la ieraticità delle icone orientali.
La figura in primo piano, che occupa una gran parte della tela, immobile e concentrata, il volto tratteggiato con poche linee sintetiche e scure, l'ampia fronte bombata e gli occhi interamente neri, hanno la fissità delle antiche immagini. La luce che sembra provenire dalla sinistra del quadro, un relativo senso del volume nella testa e la possente architettura del disegno sono un omaggio a Cèzanne.
A dare unità al tutto è la potente linea scura che collega il quadro appeso allo sfondo alla figura di Pellerin, seduto compostamente alla sua scrivania, le mani incrociate. Una curva nera che sfida qualsiasi norma spaziale e movimentata la composizione, introducendo un elemento di disordine nel sistema geometrico. Il quadro all'interno del dipinto ha un duplice valore, simbolico, in quanto ricorda la passione del collezionista per i dipinti, e plastico perchè dà unità alla composizione e la anima. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 15/12/2022, 12:11 |
| | |
