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Henri Matisse Donna e anemoni (Femme et anémones) 1920 Olio su tela 78,7 x 98,8cm Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli al Lingotto - Torino
Questo allegro interno è una stanza dell'Hotel Mediterranée a Nizza, dove il pittore trascorre diversi inverni e che ricorderà anche in seguito con nostalgia: "Un vecchio e buon albergo, certo ! E che deliziosi soffitti all’italiana ! E le mattonelle ! Hanno avuto torto a demolire il palazzo. Ci sono rimasto quattro anni per il piacere di dipingere".
La stanza è ben riconoscibile, come la descrive nel 1922 l'amico Charles Vildrac, con i caratteristici mobili, la tovaglia a righe rosse, la carta da parati a racemi, la grande finestra con le tende, da cui si vedono attraverso il terrazzo, le silhouettes dei passanti, la poltrona imbottita e invitante, decorata con un pizzo, in cui spesso Matisse collocava la modella nuda. La donna, di cui si ignora l'identità, forse Antoniette, questa volta è vestita, mentre, sdraiata sulla poltrona, sospende per un momento la sua lettura.
Anche in questo, come in altri dipinti anni degli anni Venti, Matisse opta per una rappresentazione vivace, espressa con piccole pennellate e gioiose chiazze di colore, morbide linee decorative e forme appiattite, ma fondamentalmente realiste, come si conviene a un interno borghese in questi anni di dopoguerra. Evidente è il gioco delle corrispondenze di forme e colori, cui Matisse è molto attento: i rossi delle pareti e della poltrona sono richiamati dalle righe rosse della tovaglia, il mazzo di fiori ha colori e dimensioni quasi analoghi al volto della modella, abbastanza inespressivo per assomigliare appunto, a un fiore, il grigio viola della gonna trova un aggancio nella distesa violetta del mare fuori dalla finestra. Ma gli esempi possono essere molti. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 14/12/2022, 21:38
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