Henri Julien Félix Rousseau, detto il Doganiere

Biografia dell'artista

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    Henri Julien Félix Rousseau, detto il Doganiere

    “Non posso cambiare il mio stile ora che l'ho acquisito,
    come si può immaginare, a forza di lavorare”
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    henrirousseau

    Henri Rousseau, detto il Doganiere, uno dei più noti pittori francesi, nasce il 21 Maggio 1844 a Laval e vive un'infanzia ed una fanciullezza segnate dalla povertà.
    Come scolaro Henri Rousseau non è molto brillante e non riesce a diplomarsi, ma rivela un grande amore per la musica, la poesia e una certa dote per l'ortografia, cosa che, diciannovenne, gli vale un posto di impiegato presso un avvocato.

    Purtroppo Henri Rousseau viene coinvolto da due colleghi di lavoro in un furto ai danni dell'avvocato per il quale lavorava. Viene scoperto e per evitare la prigione firma, come volontario, una ferma di sette anni che trascorse in fanteria come sassofonista nella banda militare. Durante il servizio militare conosce alcuni soldati reduci dalla campagna francese in Messico a sostegno dell'imperatore Massimiliano. Saranno molto probabilmente le loro descrizioni di quel paese che ispireranno le sue raffigurazioni vivide e lussureggianti della giungla, suo tema prediletto.

    Dopo il congedo, nell'estate del 1868 Henri Rousseau si trasferisce a Parigi, trovando lavoro da scrivano presso un ufficiale giudiziario.
    La vita di Henri Rousseau prosegue nella semplicità della piccola borghesia francese, fino al 1870 quando sposa Clèmence Boitard, figlia di un mobiliere, che gli darà sette figli e viene assunto presso il dazio della prefettura della Senna (anche se poi passa alla storia con l'appellativo di Doganiere). Il lavoro al dazio è un lavoro leggero con lunghi tempi morti.
    E' proprio per vincere la noia che Henri Rousseau incomincia ad abbozzare veloci disegni a penna e piccoli studi ad olio di luoghi visitati o, più spesso, copiati dalle stampe o dalle fotografie. Il suo primo vero quadro è datato 1877.

    Completamente autodidatta, Rousseau disegna per hobby, ma nel 1884 ottiene il permesso di entrare al Louvre per copiare i dipinti esposti. Nel 1885 Rousseau affitta un atelier in Avenue du Maine con il sogno di diventare pittore professionista. I suoi superiori, per favorirlo nelle sue aspirazioni artistiche, gli assegnano incarichi che gli lasciano il tempo per dipingere e studiare.

    douanierrousseau6



    Henri esordisce al Salon des Refusés, dove viene notato da Signac, che lo invita al Salon des Indépendants del 1886, dove espone quattro tele senza trovare la considerazione sperata.

    Al “Salon des Indèpendants”, fondato da Georges Seurat per dar “voce” a quegli artisti non in linea con i gusti dell'epoca, Henri Rousseau partecipa a molte edizioni sempre senza successo
    Nel 1888 la sfortuna si accanisce su Rousseau:durante un'epidemia di tisi, muoiono la moglie e cinque dei suoi figli. Il pittore, per evitare che la figlia sopravvissuta sia contagiata dalla malattia la affida ad un fratello che vive ancora ad Anger, tenendo con sè Henri-Anatole, l'altro figlio superstite.

    Non ancora cinquantenne Henri Rousseau chiede ed ottiene il pensionamento anticipato per poter disporre di tutto il tempo da dedicare alla sua arte. Comincia una vita bohèmienne: i soldi della pensione sono insufficienti per vivere e per arrotondare è costretto a fare il suonatore ambulante, il decoratore per alcuni negozi, ad insegnare musica, ed ad eseguire ritratti su commissione.

    Nel 1891 Henri Rousseau realizza il primo di una lunga serie di dipinti ambientati in giungle rigogliose ed irreali, abitate da animali. Questo tema, ripreso spesso da Henri Rousseau, suscita la pesante ironia dei critici, che pur cominciando ad essere meno duri nei suoi confronti, ne deridono le limitate capacità tecniche, sottolineando l’incongruenza della vegetazione, senza capire che non è reale ma frutto della sua straordinaria fantasia.


    henrirousseau

    Considerato un semplice e modesto “pittore della domenica”, finalmente, Rousseau inizia farsi strada ed a riscuotere una certa notorietà tra le menti più aperte e lungimiranti. Anche il 1897 è un anno particolarmente triste per il “Doganiere”, alla miseria della vita quotidiana si aggiunge la morte del figlio diciottenne Henri-Anatole, apprendista intagliatore.

    Due anni dopo Henri Rousseau si risposa e, per far fronte alle aumentate necessità della famiglia è costretto ad intensificare le lezioni private di musica e iniziare a darne anche di disegno e pittura su ceramica, acquerello, pastello e miniatura. Ma Rousseau non era destinato ad avere una famiglia, dopo due anni la neo moglie Josèphine muore stroncata da un tumore. L’artista continua a vivere a Parigi, nonostante la vita grama.

    Nel 1905 dopo due sfratti, affitta uno studio in rue Perrel, ed espone al Salon d’Automne con pittori del calibro di Henri Matisse, Paul Cézanne e Georges Braque. Pur avendo finalmente raggiunta una certa notorietà, Rousseau resta sempre povero ed in continue difficoltà economiche. Si impegna socialmente e partecipa ai fermenti rivoluzionari della sua epoca.

    Vende le sue opere per il classico tozzo di pane e viene condannato per un tentativo di truffa ai danni di una Banca nel 1907, vittima dell' inganno di un amico. Inoltre Henri Rousseau si rifiuta di frequentare i luoghi di ritrovo degli artisti d'avanguardia e loro lo rimproverano per le incongruenze stilistiche, mentre i critici lo incolpano di non aver seguito studi regolari e di non l'aver frequentato l’atelier di un pittore accademico.

    Tuttavia Rousseau è compreso da grandi pittori come Paul Signac, Pablo Picasso e Paul Gauguin che lo apprezzano in vita e, dopo la sua morte si preoccupano di “spiegarlo” ai contemporanei. Molti pittori Espressionisti, i Cubisti, i Metafisici, i Surrealisti rivelano nei loro lavori l'influenza di Henri Rousseau, prendendo dal Doganiere spunti ed atmosfere.

    Henri Rousseau muore il 2 Settembre 1910, per cancrena ad una gamba, a causa di una ferita trascurata e sepolto in una fossa comune. Il mondo esotico della fantasia del pittore diventa visione onirica di una vita psichica gioiosa e libera, sarà il seme che germoglierà vigoroso con la pittura naif.


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    La sua arte



    Non pochi lo valutarono come un semplice pittore naif, privo di qualunque spessore artistico. Fra gli “epiteti” che gli vennero rivolti dai contemporanei troviamo aggettivi come sprovveduto, incolto, ingenuo, candido e via elencando. In seguito, un maggior assestamento critico e un inquadramento più lucido della sua produzione ha permesso di rendere merito al suo valore di artista. Quella che sembrava la sua debolezza (ossia l'essere appunto naif), si è invece rivelata la base della sua autentica originalità.

    Dopo la sua morte, il suo stile “primitivo”, caratterizzato da colori vivaci, da un disegno volutamente piatto e dai soggetti fantasiosi, furono imitati dai pittori moderni europei. Proprio perché sprovveduto, “incolto” e privo di regole, Rousseau verrà visto come un artista capace di superare con il proprio candore la tradizione, estrinsecando liberamente la sua interiorità al di là delle regole accademiche. Oggi è considerato il più personale e il più autentico dei naif della pittura moderna.




    The paintings of Henri Rousseau & Maurice Ravel's “Pavane Pour Une Infante Defunte”






    Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte


    Edited by Milea - 19/7/2014, 09:12
     
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0 replies since 2/4/2011, 16:36   60 views
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