Seminatore al tramonto

Vincent Willem van Gogh, 1888

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Pl@net Admin
    Posts
    34,024
    Location
    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

    Status
    Offline

    Seminatore_al_tramonto

    Seminatore al tramonto, novembre 1888
    olio su tela, 32x40 cm
    Amsterdam, Van Gogh Museum


    La tela si può considerare l’ultima della serie dedicata al lavoro nei campi. La differenza contenutistica e pittorica con quella dell’estate è abissale. Questo sole non riscalda, e anche se è situato sull’orizzonte visivo si fa quasi allucinazione, simbolo di un’energia che sta scemando (il risvolto negativo del “mito del sole” cui farà riferimento il critico Aurier in un articolo del 1890).

    Pittoricamente perfetta in quanto a equilibrio e valore distributivo delle zone, l’opera dimostra come Van Gogh la lezione dell’impressionismo non abbia prodotto una mera copiatura meccanica, ma un’interpretazione personale che anticipa già la lingua del simbolismo più consapevole, con un ulteriore omaggio al grafismo giapponese.

    In un certo senso, Vincent è arrivato alla “resa dei conti”. Invece che vivificarlo, la presenza di Gauguin lo sta annientando: se si era rifugiato in Provenza per ritrovare se stesso, non è questo il modo.
    La “malattia”, come lui la chiama, sta avanzando a passi da gigante, con momenti di allucinazione sempre più frequenti che lo lasciano stremato.
    A tratti è anche furioso per non riuscire a essere “capito da Gauguin”, e ciò lo mantiene in uno stato di tensione intollerabile.

    Prima dell’arrivo del collega, Van Gogh scrive: “Sento il bisogno di produrre fino a essere schiacciato moralmente e svuotato fisicamente, proprio perché non ho nessun altro mezzo per equilibrare le spese”, e qualche tempo dopo: “I miei quadri non hanno valore e mi costano invece delle spese straordinarie, talvolta anche di sangue e cervello”.

    Non può reggere, anzi, dopo l’episodio di dicembre, in cui dopo aver aggredito Gauguin si taglia il lobo dell’orecchio sinistro portandolo in dono ad una prostituta, le ragazze del bordello avvertono la polizia e chiamano anche degli uomini: i “virtuosi indigeni” gli circondano la casa, rivogliono la loro tranquillità, e Vincent è portato all’ospedale. Dove può rifugiarsi, adesso, il “folle”? (M.@rt)




    Edited by Milea - 6/5/2014, 13:44
     
    .
0 replies since 5/4/2011, 12:11   84 views
  Share  
.