La sedia di Vincent e la sua pipa (Vincent's Chair with His Pipe)

Vincent Willem van Gogh, 1888 - 1889

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    La sedia di Vincent e la sua pipa
    (Vincent's Chair with His Pipe)
    dicembre 1888, gennaio 1889
    olio su tela, 91,8×73 cm
    Londra, National Gallery



    La sedia di Van Gogh è eseguita con tonalità chiare che suggeriscono la luce del giorno. La composizione del colore è basata su variazioni attorno alle coppie di colori primari complementari: blu e arancione, rosso e verde. Questi appaiono nella loro forma più pura solo in passaggi occasionali; così, l'area di rosso più puro sul pavimento sotto la sedia è bilanciata da tocchi di verde al disopra di essa e da un ulteriore tratto di verde sulla gamba più vicina della sedia.

    Van Gogh mette in risalto la struttura attraverso l'uso di contorni accentuati, aggiunti successivamente, che servono a contenere aree di colore puro. La forza di questi aumenta l'impatto dell'immagine, ma crea anche una certa tensione tra linea e colore. Distorcendo la prospettiva del pavimento e la gamba della sedia, Van Gogh impone la sua propria personalità sull'opera, sottolineando la soggettività della sua visione.

    pipavangogh




    La pipa, il fazzoletto e il tabacco sono il punto focale del quadro sia in termini pittorici che di narrativa, fornendo una nota di bianco neutro al centro di un gioco di tonalità fredde e calde. L'uso del blu per contornare le parti della sedia aumenta la sensazione di calma del dipinto.

    Le mattonelle del pavimento sono ottenute con pennellate ondulate, che Van Gogh spesso usava negli sfondi delle sue opere in questo periodo. Brevi tocchi orizzontali e verticali si alternano in una rete irregolare di rossi, marroni e verdi. Lo spessore del colore usato è rivelato dalla intensa chiazza che rimane (dal lato del pennello) a fianco di ogni pennellata.

    Vincent dipinge il quadro prima di mutilarsi l'orecchio, ma continua a rifinirlo anche dopo. In una delle prime lettere scritte al fratello Theo dopo essere stato ricoverato in ospedale per guarire dalla ferita che si era auto-inflitto, Van Gogh scrisse: “Proprio quest'oggi ho lavorato di nuovo al suo pendant, la mia sedia vuota, una sedia bianca di legno con una pipa e una borsa per il tabacco.” (Lettera 571, 17 Gennaio 1889). (M.@rt)




    Edited by Milea - 29/6/2014, 23:32
     
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    I due dipinti delle sedie di Vincent e di Paul Gauguin sono tra le opere di Van Gogh più spesso analizzate, per le interpretazioni simboliche che si possono attribuire al soggetto. Van Gogh stesso discusse questi lavori in un certo numero di lettere, ma evitò di dare una qualsiasi interpretazione dettagliata del significato sottinteso dei quadri.
    Nella lettera 626a (10 o 11 Febbraio 1890), scritta al critico G. Albert Aurier, Vincent descriveva la sedia di Gauguin (Gauguin's Armchair) come “legno marrone-rossiccio cupo, il sedile di paglia verdognola, e al posto dell'assente una candela accesa e romanzi moderni.” In aggiunta alle interpretazioni simboliche dei lavori questi due dipinti sono unici anche per quanto riguarda il modo in cui vengono esposti assieme, sia nelle rare mostre alle quali sono stati esibiti entrambi, sia semplicemente fianco a fianco in un libro.

    Vincent_Gauguin_armchairS Chair_van_GoghS



    Generalmente, le opere sono presentate in modo contrario: se la sedia di Gauguin è disposta a sinistra, le due sedie sembrano voltarsi la faccia, simbolizzando chiaramente le nature spesso conflittuali tra loro, di Van Gogh e Gauguin. Questo è il modo nel quale le opere vengono generalmente mostrate, vista la relazione incostante tra i due pittori.
    Se i dipinti vengono mostrati di fronte, se ne può trarre una ben diversa interpretazione, quella di un mutuo rispetto tra i due artisti; un'ammirazione riluttante ma sincera, nonostante l'esito sfortunato della loro amicizia nella "Casa Gialla" ad Arles.

    Chair_van_GoghS Vincent_Gauguin_armchairS



    Lo schema coloristico delle due sedie è diverso quanto la notte dal giorno. La sedia di Van Gogh è eseguita con colori più chiari che suggeriscono la luce del giorno, mentre quella di Gauguin presenta tonalità scure, più cupe. Di tutta l'opera di Van Gogh questi due dipinti sono quelli che hanno ispirato alcuni dei commenti più complessi per quanto riguarda il loro significato simbolico.

    Nel dipinto con la sedia di Van Gogh ( molto semplice e senza pretese, una normale sedia di paglia) appaiono una natura morta di cipolle in germoglio a sinistra e la pipa, mentre sulla sedia dell'amico (molto più elaborata) sono dei libri e una candela, apparentemente inutile viste le lampade a gas che sono appese al muro. Mentre il pavimento della stanza di Van Gogh è di nudi mattoni rossi, a suggerire la propria natura severa e il carattere del suo studio che aveva arredato sobriamente; “alla Daumier”, quello della stanza dell'amico - arredata da Vincent come “un boudoir per signora veramente artistico” - è ricoperto da un tappeto.

    Nel corso di tutta la sua vita Van Gogh preferì la compagnia dei lavoratori più poveri a quella di chi proveniva da un ambiente aristrocratico. Non sembra irragionevole, pertanto, interpretare le sedie come se queste rappresentino la percezione che Van Gogh aveva di se stesso in confronto a Gauguin.

    La relazione di Vincent con Paul Gauguin fu estremamente turbolenta e finì in modo disastroso con l'incidente che determinò l'auto-mutilazione dell'orecchio (sebbene Van Gogh e Gauguin mantennero una corrispondenza sporadica fino alla morte di Vincent). La sedia di Gauguin è molto più "eccessiva" ed elaborata. Verosimilmente Van Gogh percepiva se stesso come molto più simile a quei contadini che dipinse così spesso, e molto meno simile a un verboso (e probabilmente egotistico) “bon vivant” qual era Gauguin.
    Qualunque interpretazione se ne possa dare, i dipinti delle due sedie rimangono tra i lavori più amati e meglio eseguiti di Vincent.



    Edited by Milea - 29/6/2014, 23:36
     
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1 replies since 8/4/2011, 15:24   168 views
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