Cipressi con due figure

Vincent Willem van Gogh, 1888 - 1889

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Pl@net Admin
    Posts
    34,024
    Location
    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

    Status
    Offline

    cipressiconfigurep

    Cipressi con due figure, giugno 1889
    (completato nel febbraio 1890)
    olio su tela, 91,6x72,4 cm
    Otterlo, Kröller-Müller Museum



    Oltre all’ulivo, l’altro albero simbolo della Provenza, secondo Vincent, è il cipresso.
    “E’ bello come legno e come proporzioni, è come un obelisco egiziano e il verde è di una qualità così particolare. E’ una macchia “nera” in un paesaggio assolato, ma è una delle note nere più interessanti, e, per quanto riesco a immaginarmi, una delle più difficili da riprodurre bene sulla tela. Ebbene, li devi vedere qui, contro l’azzurro, nell’azzurro per meglio dire”.


    Il pittore ottiene uno splendido accordo tra i verdi, e il nero interviene per segnalare un’ombra particolarmente scura. Le pennellate sono corte e circolari. Lo stesso tipo di pennellata è usata per le nuvole mentre il cielo è dipinto con tratti più grossi, ma altrettanto densi.

    Nell’ottima recensione rivoltagli da Aurier nel gennaio di quell’anno, il critico aveva apprezzato i cipressi che “innalzano le loro silhouette come incubi di fiamme nere”.
    E Van Gogh, per ringraziarlo, gli invia proprio una tela dipinta con quel soggetto. E’ un albero forte, quindi metafora della vita, ma anche connesso alla sfera della morte.

    Si può quasi identificarlo nella figura del pittore stesso, per come ce lo fanno vedere le parole della cognata Johanna, quando Vincent passa a Parigi a trovare il fratello e conoscere il nipotino: “Mi aspettavo di vedere un malato, e di fronte a me stava un uomo robusto dalle spalle quadrate con un colorito sano, un’espressione allegra nello sguardo e un che di risoluto nell’aspetto”.
    Ma è un benessere destinato a durare poco. (M.@rt)





    Edited by Milea - 29/6/2014, 22:25
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Pl@net Admin
    Posts
    34,024
    Location
    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

    Status
    Offline

    I paesaggi delle Alpilles


    vangoghluliveto1889

    L’uliveto con nuvola bianca, 1889
    olio su tela, 73x92 cm
    New York, Museum of Modern Art



    Da Orgon a Saint-Gabriel, l’Ernaginum dei Romani, corre una catena montuosa in direzione est-ovest. Le acque della Durance hanno tagliato le rocce lasciando il Lubéron a destra e le Alpilles a sinistra. Le Alpilles, al di sopra della piana del fiume Rodano, sono la spina dorsale della Provenza di Arles, un paesaggio bello e aspro. E’ la patria dell’albero “dal mormorio immensamente vecchio”, diceva Vincent.


    Olive Orchard
    Saint-Rémy, June 1889
    Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller


    vangoghulivetosaintrmy



    Per questi luoghi si aggirò Nostradamus alla ricerca di erbe aromatiche. Le forme misteriose delle rocce, degli olivi e dei cespugli, il canto ossessivo delle cicale hanno fatto nascere un ricco patrimonio di leggende.
    Vincent è impressionato dalle forme degli ulivi, di cui cerca di catturare il peculiare tono d'argento. L'intensità non è mino grande che ad arles, ma cambia di polo. Passa dal colore alla forma, dall'esaltazione cromatica al dinamismo lineare. Rinuncia alle superfici smaglianti di cromo e di cobalto e adotta un'armonia più sorda di ocra e di grigi.


    Wheat Field with Cypresses
    Saint-Rémy, June 1889
    Collezione privata


    campofrumentocipressips



    Scrive Vincent:" Il cipresso è una macchia nera in un paesaggio pieno di sole. E' il contrario e pertanto l'equivalente del girasole". In effetti i girasoli rappresentano il sole stesso, mentre i cipressi sono torce funerarie fiammeggianti.


    Two Cypresses
    Saint-Rémy, June 1889
    New York, The Metropolitan Museum of Art


    vangoghcipressi1889



    I posti in cui Vincent installa il suo cavalletto sono molto spesso isolati, in aperta campagna, battuti dal vento, con forti contrasti cromatici adatti a riflettere il suo stato d’animo.
    Durante i mesi trascorsi a Saint-Rémy, Vincent legge le Memorie del sottosuolo di Fëdor Dostoevskij, uno dei primi romanzi dedicati allo scavo psicologico dell’inconscio. L’angoscia di quelle pagine sembra riflettersi nel paesaggio tormentato delle Alpilles. (M.@rt)


    Green Wheat Field with Cypress
    Saint-Rémy, June 1889
    Praga, Narodni Gallery


    vincentvangoghp



    Edited by Milea - 29/6/2014, 22:30
     
    .
1 replies since 10/4/2011, 15:10   113 views
  Share  
.