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Iris, maggio 1889
olio su tela, 71×93 cm
Los Angeles, Getty Center Getty Center
Ispirato dalla natura che lo circonda, Van Gogh inizia il suo lavoro sugli Iris entro la prima settimana della sua permanenza presso l'ospedale. Come molti artisti del suo tempo Van Gogh è stato influenzato dalle opere giapponesi, prodotte a partire dal 17 ° secolo. L'impiego di contorni neri, che contribuisce a rafforzare l’ espressività della pittura, è un elemento tipico della xilografia giapponese.
La scena è una sinfonia di colori vivaci con il viola dei petali dei magnifici iris, che domina il rosso intenso del suolo e le margherite, arancio brillante, sullo sfondo.
Non sono noti i disegni del pezzo, probabilmente perché Van Gogh non lo considerava un capolavoro, ma semplicemente uno studio. Dopo aver ricevuto la tela di Van Gogh, Theo, lo presenta, insieme a "La notte stellata", al Salon des Indépendants nel settembre del 1889.
Ci sono state alcune speculazioni circa la portata simbolica degli iris di questa tela. Alcuni ritengono che Van Gogh abbia dipinto un solitario iris bianco come immagine di se stesso in manicomio - isolato e staccato dal resto del personale e dei detenuti. Tale interpretazione tuttavia non trova riscontro nella corrispondenza di Vincent al fratello Theo: rimane pertanto un'ipotesi alquanto suggestiva, ma priva di qualsiasi fondamento oggettivo.
Iris è sulla lista dei dipinti più costosi, venduto per 54 milioni di dollari nel 1987; attualmente è in mostra al Getty Center di Los Angeles, California. (M.@rt)SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Milea - 29/6/2014, 22:08. -
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Natura morta con iris, maggio, 1890
olio su tela, 73x92 cm
Amsterdam, Van Gogh Museum
Durante il ricovero nella casa di Saint-Paul-de-Mausole, Van Gogh ebbe varie ricadute. Scrisse al fratello Theo: ”Ho bisogno d’aria, mi sento rovinato dalla noia e dal dolore”.
Gli iris furono rappresentati al centro del trittico Portinari, oggi agli Uffizi, opera di Hugo van der Goes (1440-1482), un pittore fiammingo che, ritiratosi a trentacinque anni in monastero, era diventato pazzo. La parabola di questo artista colpì particolarmente Van Gogh, che lo citò più volte nelle sue lettere. I contorni neri ancora una volta potenziano l’intimità cromatica dell’immagine.
Le lunghe foglie a spada degli iris contrastano nella loro forma tagliente con la ricca mollezza dei fiori, che Vincent rappresenta in tutta la loro bellezza, particolarmente fragile.
A differenza dei quadri impressionisti, dove le piante sono macchie di colore senza forma, gli iris sono attentamente studiati nelle loro forme individualizzate, con la stessa precisione che si trova nei ritratti di Van Gogh. “Sto dipingendo un mazzo viola che va fino al carminio e al blu di Prussia puro, staccandosi su un fondo giallo limone squillante, con tanti altri toni di gialli nel vaso.
Ancora un difficilissimo accordo di gialli: il fondo “limone” avviluppa gli iris e ne riflette in alcuni punti la gamma fredda. Vincent riduce le dimensioni del vaso, quasi a sottolineare l’esplosione turbinosa dei fiori. il viola e il giallo costituiscono un emozionante contrasto cromatico, che Vincent aveva già usato nel Seminatore. (M.@rt)SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Milea - 29/6/2014, 22:10. -
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The iris,
maggio 1889
Pittura a olio su carta
Ottawa - Ontario, National Gallery of Canada
Edited by Milea - 6/5/2014, 11:18.
IrisVincent Willem van Gogh, 1889 |