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Paul Gauguin Giorno di Dio ( Mahana no Atua ) 1894 Olio su tela 70X91cm The Art Institute - Chicago
Quando Gauguin ritorna a Parigi, affitta uno studio in rue Vercingètorix dove ricrea una vistosa ed esotica ambientazione. Vive insieme alla sua nuova amante, una mulatta di nome Anna.
Uno splendido ritratto, "Anna Martin e la scimmia Taoa", raffigura appunto la donna nuda seduta in poltrona. Eppure in quello stesso periodo Gauguin dipinge un'opera pesante e complessa come giorno di Dio.
Quest'opera è assolutamente priva di quella sensibilità e potenza che costituiscono le doti migliori di Gauguin. L'artista stesso commenta: "Vi sono in me due nature, l'indiana e la sensitiva" e rivolgendosi a un ignoto estimatore delle sue opere: "Voglia perdonare le barbarie di questo quadretto: certe disposizioni del mio animo ne sono probabilmente causa".
L'artista è certamente consapevole che alcune sue opere non sono di facile comprensione e ritiene quindi necessaria la pubblicazione del suo manoscritto "Noa Noa", che significa "profumata profumata", uno dei nomi con cui è conosciuta Tahiti.
L'ultima opera realizzata a Parigi si chiama "Oviri". E' un idolo esotico in gres dall'espressione animalesca e dal corpo pesante e ha il significato di una rottura radicale con la civiltà occidentale.
Gauguin ha voluto portare in Francia una dimensione selvaggia e primitiva che corrisponde all'idea della purezza originaria e della libertà e ha cercato un confronto significativo attraverso il contrasto per far notare queste qualità. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 31/8/2022, 12:50
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