Ramo di mandorlo in fiore (Blossoming Almond Tree)

Vincent Van Gogh, 1890

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    Ramo di mandorlo in fiore, febbraio, 1890
    (Blossoming Almond Tree)
    olio su tela, 73,5x92 cm
    Amsterdam, Van Gogh Museum



    Alla nascita del loro bambino, Theo e Johanna scelgono di chiamarlo Vincent.
    Van Gogh è profondamente commosso dal gesto e scrive a sua madre: “Ho iniziato subito una tela per il figlio di Theo, da appendere nella loro camera da letto, una tela azzurro cielo... sulla quale si stagliano grandi rami di fiori di mandorlo bianchi” (Lettera 627- St. Rémy, 20 febbraio 1890).

    Nella tela dedicata all’amatissimo nipote, suo omonimo, è evidente anche la profonda ammirazione di Vincent per l’arte giapponese. L’interesse per l'arte e la cultura giapponese è molto popolare in Europa nella seconda metà del XIX secolo. Vincent Van Gogh menziona il Giappone più di un centinaio di volte, in decine di sue lettere ad amici e parenti, riconoscendo, non solo il semplice influsso pittorico dell'arte nipponica, ma rivelando anche la sua simpatia per i giapponesi “che vivono in natura come se essi stessi fossero fiori “(Lettera 542).
    Blossoming Almond Tree ha chiare influenze giapponesi e potrebbe essere stato ispirato da una delle oltre 400 stampe della raccolta di Vincent e Theo (ora al Van Gogh Museum di Amsterdam).

    Mandorlo_in_Fiore_dett



    La tela è appesa sopra il letto dei genitori: Theo scrive al fratello che il bimbo la guarda “affascinato”. Van Gogh la concepisce come prima di una serie che, però, non potrà realizzare poiché subito dopo averla completata è sconvolto da un’altra crisi e, ristabilitosi, la fioritura è finita.
    Il suo commento è: ”Se fossi stato in grado di andare a lavorare, avrei fatto altri alberi in fiore. Ora gli alberi in fiore non ci sono quasi più, davvero non ho fortuna”.

    mandorlofioredett



    Invece nel mese di gennaio il destino gli ha offerto una possibilità cui l’artista però, reagisce in modo imprevedibile. Il critico d’arte Albert Aurier, in contatto con Émile Bernard, pubblica sulla rivista ufficiale dei simbolisti, “Le mercure de France”, un articolo entusiastico sulla sua arte, il primo testo di una bibliografia sterminata.
    Alla madre scrive spaventato che “il successo è la cosa peggiore”.
    Inoltre, a Bruxelles, a marzo, in occasione della settima mostra degli artisti indipendenti belgi , Van Gogh è presente con sei quadri: di lui si parla, bene e male ( Toulouse-Lautrec sfida persino a duello un collega detrattore dell’opera dell’amico).
    Una di quella tele, “Il vigneto rosso” (dipinta ad Arles nel 1888 e oggi al Museo Puskin di Mosca),è acquistata per quattrocento franchi dalla pittrice Anne Bosch, sorella del pittore di cui aveva fatto il ritratto ad Arles. (M.@rt)



    Edited by Milea - 29/6/2014, 21:46
     
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