Rive dell'Oise

Henri Rousseau detto "Il Doganiere", 1908

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    Rive-dell%27Oise

    Henri Rousseau
    Rive dell'Oise
    1908
    Olio su tela
    46X56cm
    Smith College Museum of Art - Northampton







    L'aria che si respira in questo paesaggio è silente; la dimensione psicologica è lontana da ogni logica temporale: il tempo non scorre, tutto è fisso, le stesse imbarcazioni non si muovono, sono solo sovrapposte, troppo grandi per uno specchio d'acqua più simile a uno stagno che a un fiume navigabile.

    Gli individui non sono altro che mere presenze, le nuvole potrebebro anche essere montegne imbiancate di soffice neve; nessuna brezza gonfia le vele spiegate.
    Tutto diviene associazione di significati altri, nella luce adamantina.

    Non si sbaglia a dire che i lavori di Rousseau hanno un piglio metafisico, sembrano quadri di de Chirico; Apollinaire a proposito di quest'ultimo scrisse: "La prima volta che ho visto i suoi quadri ho pensato isitntivamente al Doganiere".

    La pittura di de Chirico ha ripreso molto da Rousseau, come i camini delle fabbriche, le bandiere fluttuanti, l'ambiguità dello spazio e degli ogegtti, dopo che l'artista si trasferì a Parigi nel 1911, dove si trovava già il fratello Savinio.

    Nel 1913 conobbe Apollinaire e certamente ebbe modo di vedere le opere di Rousseau colelzionate da chi frequentava il poeta e critico francese: lo testimonia un suo disegno del 1915 che mostra in una sala da pranzo Picasso, il pittore Léopold Survage, la baronessa d'Ettingen e il fratello di lei Serge Férat intorno a un tavolo imbandito mentre sulla parete campeggia l'"Autoritratto-paesaggio" del Doganiere, quello del 1889-1890.

    Inoltre l'amicizia fra de Chirico e Soffici non potè essere ininfluente: il critico e pittore fiorentino aveva conosciuto personalmente il Doganiere, gli aveva commissionato quadri e su di lui aveva pubblicato alcuni articoli.

    A Parigi, poi, era molto conosciuta la biografia illustrata sull'artista edita nel 1911 da Uhde e ristampata due anni dopo; dunque, sebbene de Chirico nei suoi scritti non faccia menzione di Rousseau, è innegabile la parentela di alcuni particolari dei suoi dipinti con quelli del pittore francese. ( Mar L8v )




    Edited by Milea - 25/5/2014, 12:09
     
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