Torso & Walking Torso

Andy Warhol, 1977

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    Andy Warhol
    Walking Torso
    1977
    Vernice di polimeri sintetici su tela
    127X101,9cm
    The Andy Warhol Foundation - New York







    Apparentemente una nuova invenzione degli anni Settanta, in realtà la serie dei "Torsos" ha alle spalle una lunga storia, che inizia addirittura negli anni dell'attività di pubblicitario di Warhol.

    E' nel 1949 che l'artista, da poco approdato a New York, comincia a frequentare l'ambiente gay della città, manifestando subito il suo approccio freddo al sesso, tipico del voyeur.

    Agli amici chiede spesso di spogliarsi o di togliersi le scarpe, per disegnarne i genitali o i piedi.
    L'idea è quella di sviluppare un progetto mai portato a termine, la produzione di un "Libro dei cazzi" e un "Libro dei piedi".

    Il nudo maschile entrerà poi nella sua produzione in una forma più soft, attraverso i disegni su foglia d'oro rappresentanti amici e ragazzi di strada, esposti nel 1957 alla Bodley Gallery.
    Negli anni Sessanta, il nudo maschile rientra ormai nella sua produzione con il cinema, attraverso film emblematici come "Sleep" (1963) e "Taylor Mead's Ass", che per un'ora e dieci non riprende altro che il fondoschiena dell'attore.

    Verso il 1977, infine, Warhol riprende l'abitudine di chiedere con gran disinvoltura a qualsiasi visitatore della Factory, uomo o donna che sia, di spogliarsi di fronte a lui per farsi fotografare i genitali.

    I più disinvolti accettano anche di lasciarsi riprendere durante l'atto sessuale.

    Nascono così numerose fotografie che non saranno mai mostrate in pubblico, le cosiddette "Sex Parts", fra le quali Warhol sceglie le più caste per la serie dei "Torsos".

    Sull'immagine serigrafata Warhol interviene con gran raffinatezza ed estrema disinvoltura con poche, ampie pennellate di colore.

    In questo caso il bianco e nero della stampa e il suo soffermarsi sulla silhouette del modello e sulla muscolatura delle gambe, Warhol ottiene una resa quasi classica, da atleta greco.
    A questo proposito, esiste una curiosa immagine dell'artista che passeggia fra le possenti masse muscolari delle statue del Foro Italico, nei confronti delle quali non è pretestuoso individuare qui un riferimento ironico. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 29/5/2014, 11:01
     
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    Warhol-torso

    Andy Warhol
    Torso
    1977
    Vernice di polimeri sintetici su tela
    35,6X28cm
    The Andy Warhol Foundation - New York







    Decisamente più provocatorio del precedente, questo Torso dedica il primo piano al sesso del modello, che recita alla perfezione il suo ruolo da protagonista occupando la scena.

    Coerentemente anche la resa pittorica è molto meno classica, trascurando la plastica del corpo per concentrarsi sulla sua natura di immagine, su cui l'artista lavora liberamente con il colore, incurante della distinzione tra il corpo e il paino di fondo, e dando evidenza anche nella stampa fotografica alla stesura imperfetta dell'inchiostro più che ai particolari del corpo.

    Nelle gambe e nel ventre sparisce, così, ogni traccia di volume, mentre i peli delle gambe sono sotituiti dalle pennellate evidenti, stese forse, come nella serie "Hammer and Sickle", con la nuova tecnica del mopping, che si serve di una scopa o di una spugna per distribuire il colore sulla tela.

    Ultra Violet, pseudonimo di Isabelle Collin Dufresne, una delle superstar della Factory, ha scritto: "Andy era affascinato dalla nudità. Era incantato dal fatto che ogni organo del corpo avesse una forma, un aspetto, un colore diverso da un individuo all'altro. Proprio come un torso nudo o un viso raccontano una storia diversa, per Andy anche un pene e un sedere raccontavano storie diverse".

    Quanto al voyeurismo, vale la pena di citare alcune brevi sentenze disseminate nella "Filosofia", da cui emerge un atteggiamento freddo, distaccato nei confronti del sesso, concepito come un inutile fatica e uno spreco di energia, a cui opporre le gioie della frigidità e dell'astensione: "La cosa più eccitante è non farlo. Se quando ti innamori non lo fai è molto più eccitante...Il sesso è comunque più eccitante sullo schermo o fra le pagine che fra le lenzuola...Il sesso è la nostalgia di quando lo desideravi, qualche volta. Il sesso è la nostalgia del sesso...Subito dopo essere vivi, la fatica più grossa è fare del sesso...Alcune persone acquistano energia dal sesso, e altre la consumano. Io mi sono accorto che è troppo faticoso". ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 29/5/2014, 11:00
     
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