Natura morta con candela rosa

Henri Rousseau detto "Il Doganiere", post 1908

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    Henri Rousseau
    detto "Il Doganiere"
    Natura morta con candela rosa
    post 1908
    Olio su tela
    16X21,5cm
    The Phillips Collection - Washington







    Rispetto ai vasi con fiori, alle nature morte con frutta Rousseau dedica un fare pittorico meno attento; non c'è quell'attenzione da botanico che riserva alla rappresentazione delle piante, i colori sono ancora più piatti e la variazione della stessa tinta in un oggetto ( frutto o caffetteria che sia ) è minimizzata: non è il dipingere del Rousseau dei grandi paesaggi o delle giungle.

    La motivazione addotta a questa resa pittorica nelle nature morte tarde, com'è questa dipinta certamente dopo il 1908, viene spiegata con la preoccupazione del pittore di relalizzare, in breve tempo, dipinti facilmente commerciabili.

    La fretta, che spesso si dice "cattiva consigliera" nel caso di Rousseau è stata benevola nei risultati artistici, perchè in queste tele egli, forse inconsapevolmente, ha diminuito l'aspetto per così dire accademico, limitando sempre di più la pittura alle forme elementari, senza ovviamente giungere ai risultati di un Cézanne, ma avvicinandosi a quel principio avanguardista del rappresentare la realtà per astrazione.

    In questo dipinto, le presenze più caratterizzate in senso naturalistico sono la bottiglia di vetro verde, che si accende di riflessi acidi, e il bocciolo della bugia; tutto il resto sono solo segni di un linguaggio che si fonda sul colore: anche l'illanguidirsi del rosa nella candela ha più il sapore di puro accidente cromatico che di intenzionale riflessione sull'incidenza della luce.

    Si possono trovare qui i primordi delle future nature morte di Morandi o di Carrà; quest'ultimo nel suo libro "Pittura metafisica" del 1919, dedica un capitolo al Doganiere in cui, sebbene non elevi l'artista all'altezza di coloro che "col mezzo di ben regolati studi, giustificano le loro nobilissime fatiche" attraverso "i caratteri...costituiti dalla dolcezza o da quel senso di melanconia profonda" che regalano "ore di felicità bambina". ( Mar L8v )




    Edited by Milea - 19/7/2014, 10:56
     
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