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Henri Rousseau
detto "Il Doganiere"
Vaso di fiori e ramo d'edera
1909
Olio su tela
45,4X32,7cm
Albright-Knox Art Gallery - Buffalo
"Non c'è nulla che mi renda più felice che guardare la natura e ritrarla. Pensi che quando vado in campagna e intorno a me vedo sole, verde e fiori, mi dico: tutto questo è tuo, davvero !".
Queste parole che Rousseau riferisce a Arséne Alexandre, nel corso di un'intervista per l'articolo che il critico pubblicò in "Comoedia" nel marzo 1910, valgono come dichiarazione di poetica pittorica e racchiudono tutta l'esperienza dell'artista.
L'analisi condotta dal vero per i paesaggi si può pensare sia stata ripetuta anche per i fiori.
Nella seconda metà dell'Ottocento si erano diffuse, poi, molte edizioni di albi dai quali ricavare molteplici variazioni compositive floreali.
Dobbiamo ricordare che nell'ultimo ventennio del XIX secolo l'Europa fu conquistata dall'Art Noveau basata sulla valenza decorativa della linea sinuosa della vegetazione, riprendendo un gusto già sviluppato negli anni cinquanta dall'estetismo inglese.
Infatti tra le raccolte dedicate al tema, molta fortuna ebbe "Linguaggio dei fiori" della raffinata pittrice inglese Kate Greenway.
Non sarebbe perciò strano pensare a un Rousseau che si serviva delle tavole di quelle raccolte giocando a cambiare la posizione e i colori dei fiori in composizioni a cui potrebbe anche avere dato dei significati simbolici.
Ad esempio il ramo d'edera che si vede qui, e in almeno altre tre tele dipinte tra il 1908 e il 1910, potrebbe essere considerato come un'allusione al legame con le mogli.
Dal punto di vista cromatico questa tela è condotta attraverso il contrasto dei colori complementari verde e rosso, nelle varie nuances per potenziare l'effetto di luminosità cui contribuiscono i fiori bianchi e i gialli. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 25/5/2014, 11:47
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