I valori personali (Les Valeurs personalles), René Magritte, 1952

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view post Posted on 22/5/2011, 12:49     +3   +1   -1
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René Magritte
I valori personali
( Les Valeurs personalles )
1952
Olio su tela
80 x 100cm.
Museum of Art - San Francisco


La mia pittura consiste in immagini sconosciute di ciò che è noto”, ha detto Magritte. A volte basta poco per rendere sconosciuto un oggetto familiare: de Chirico e Lautréamont lo mettevano in compagnia di un altro oggetto a lui alieno, ma si può anche spostarlo dal suo contesto abituale, spogliarlo di una caratteristica che gli è connaturata (come il peso in una pietra) o conferirgliene una che gli è estranea; o ancora più semplicemente, si può ingrandirlo, o rimpicciolirlo.

Non è necessario pensare che gli oggetti qui rappresentati si siano ingranditi a dismisura, come Alice dopo aver ingoiato i famosi dolcetti: è sufficiente che siano stati posti in una di quelle case in miniatura che chi ha la passione del modellismo si diverte spesso a montare. Ma l’effetto spiazzante rimane, e il dubbio sulle dimensioni, grazie anche all’estrema verità del quadro, si estende ben al di fuori della camera da letto del quadro.

Nota Sylvester: “Gli oggetti ingranditi sollevano dubbi sulle nostre stesse dimensioni. O siamo dominati dalle cose che maneggiamo costantemente o siamo cresciuti con esse, nel qual caso la nostra statura aumenta la congestione. La stanza è piena persino di cielo... Qui anche il cielo opera in modo oppressivo, perchè la sua presenza aumenta la congestione''.

Il valori personali” sono oggetti così quotidiani che difficilmente ne notiamo l’esistenza.

Qui le loro dimensioni sembrano però sottolineare la falsità di questa indifferenza: in realtà questi oggetti ci dominano, a tal punto che non possiamo farne a meno.

Il pettine, il fiammifero, il pennello da barba, il bicchiere sono oggetti che definiscono il perfetto borghese, condizionano la sua vita e ne delimitano gli orizzonti.

Hammacher nota una analogia con gli interni italiani del primo Cinquecento, con la loro limpidezza e profondità.

Forse per Magritte erano più familiari le nature morte fiamminghe e gli interni di Vermeer, ma è chiaro che se un omaggio c’è, è puramente funzionale, teso a conferire normalità a un’immagine impossibile. ( Mar L8v )










Edited by Milea - 16/1/2023, 15:21
 
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