Renè Francois Magritte, Biografia dell'artista

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/5/2011, 17:14     +1   +1   -1
Avatar

Group:
Administrator
Posts:
34,024
Reputation:
+25,045
Location:
Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

Status:



Renè Francois Magritte


« Le immagini vanno viste quali sono,
amo le immagini il cui significato è sconosciuto
poiché il significato della mente stessa è sconosciuto »









Renè Francois Magritte nasce a Lessines, in Belgio, il 21 novembre 1898, in una famiglia agiata: suo padre è un mercante e si trasferisce più volte con la famiglia.
Nel 1910, all'età di 12 anni, si trasferiscono a Châtelet, dove sua madre Adeline due anni dopo, nel 1912, morirà suicida, gettandosi nel fiume Sambre; fu ritrovata annegata, con la testa avvolta dalla camicia da notte; questo particolare rimane particolarmente impresso nella sua giovane mente e riappare in alcuni suoi dipinti, come "L'istoire centrale" e "Les amants".

Trasp_magritte

Con il padre e i due fratelli si trasferisce nuovamente, questa volta a Charleroi, per allontanare il dolore della tragedia e si impegna in studi classici, maturando presto un vivo interesse per la pittura.

Nel 1916 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles, appassionandosi alle ricerche futuriste e, nel 1919, espone la sua prima tela, "Trois Femmes".
I primi passi da pittore, Renè Magritte, li muove nell'ambito delle avanguardie del Novecento, assimilando influenze dal cubismo e dal futurismo, ma il lavoro che svolge, anche se in un certo senso è legato alla figura, è di grafico di design per carta da parati.
Nel 1922 sposa Georgette Berge, che aveva conosciuto nel 1913, quando aveva quindici anni e l'anno dopo vende il suo primo dipinto, il ritratto della cantante Evelyn Brélin e nel frattempo inizia a lavorare come grafico, principalmente nel design di carta da parati.

I suoi inizi di pittore si muovono nell'ambito delle avanguardie del Novecento, assimilando influenze dal cubismo e dal futurismo. Secondo quanto affermato da lui stesso, la svolta surrealista avviene con la scoperta dell'opera di Giorgio De Chirico, in particolare dalla visione del quadro Canto d'amore, nel quale compaiono, sul fianco di un edificio, un calco della testa dell'Apollo del Belvedere, un gigantesco guanto in lattice da chirurgo e una palla, dal quale viene profondamente colpito.
Il primo quadro surrealista di Renè Magritte è "Le Jockey perdu", Il Cavaliere perduto, dove un sipario teatrale incornicia un fantino a cavallo in una statica corsa, tra una foresta di birilli rivestiti di spartiti musicali, trasformati in alberi.

Nel 1926 Renè Magritte frequenta André Breton, leader del movimento surrealista che lo colpisce al punto da affermare "I miei occhi hanno visto il pensiero per la prima volta" e, l'anno dopo, tiene la sua prima mostra personale presso la galleria Le Centaure di Bruxelles, dove espone 61 opere.



L'interesse del pubblico per i suoi lavori lo convincono a trasferirsi con la moglie a Perreux-sur-Marne, nei pressi di Parigi nel 1928. Qui Magritte affina la sua tecnica, giocando con gli spostamenti del senso, utilizzando accostamenti inconsueti e proporzioni irreali.
Il pittore espone a Parigi, a New York ed a Bruxelles prima di soggiornare a Londra, nel 1937, dove dipinge alcune grandi tele per il collezionista Edward James.


Nel 1940, per timore dell'occupazione tedesca, si trasferisce con la moglie nel sud della Francia, a Carcassonne.
In questi anni, sperimenta un nuovo stile pittorico, detto "alla Renoir" o solare, che porta avanti sino al 1947, anno in cui il critico Scutenaire, sottolineando l'importanza acquisita da Renè Magritte nel mondo della pittura, pubblica la prima biografia dell'artista. Attraverso il Surrealismo, Magritte approda al periodo "vache", una sorta di parodia del fauvismo.



Magritte_pipa



Nel 1954, la fama di Renè Magritte è sottolineata da un'importante retrospettiva tenuta a Bruxelles con 93 opere che sottolinea la prolificità del pittore.
Negli ultimi anni della sua vita Renè Magritte soggiorna a Ischia, visita Roma, viaggia fra Cannes, Montecatini e Milano.
Muore il 15 agosto 1967 a Bruxelles, lasciando tantissime opere d'arte da "interpretare", per imparare "a sentire il silenzio del mondo", che il pittore ha desiderato esprimere nei suoi quadri-visione.


Clicca sulla tazza sottostante

per visualizzare tutte le opere trattate in questa sezione



Tazza_Magritte



La sua arte



I quadri di Magritte, realizzati in uno stile da illustratore, con particolari di un'ingenuità quasi infantili, conquistano, sorprendendo con immagini e particolari precisi che conservano un aspetto "pittorico", senza alcuna ricerca di illusionismo fotografico.

Nel mondo artistico di Magritte la razionalità sfuma, la logica si ritira, la mente si offusca e cede il passo ad accostamenti dissociativi, ossimori pittorici, composizioni assurde, situazioni in bilico tra l’onirico e la più fervida fantasia.
Il messaggio che il surrealista Magritte vuole trasmettere è il non-senso, l'irrazionalità, il mistero e, soprattutto, lo spaesamento dell'uomo in un mondo affollato di immagini, simboli e convenzioni.
Il Surrealismo di Magritte applica, alle immagini dipinte, il tipico illusionismo onirico, illustrando realissimi oggetti in ambienti e misure assurde, utilizzando tonalità fredde, creando atmosfere ambigue ed inquietanti come quelle dei sogni.

Un tema chiave che si trova in quasi tutte le opere di Magritte è quello della "visione".
Secondo il pittore l'immagine è una cosa a sé, esiste indipendentemente dall'esistenza della cosa che rappresenta.
Magritte gioca magistralmente con il rapporto tra immagine naturalistica e realtà, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso identico aspetto della realtà che rappresenta, al punto da confondersi con esso.



Con la sua pittura, non vuole far emergere il mondo interiore degli esseri umani, ma vuole svelare i lati misteriosi dell'universo. Di notevole suggestione poetica i suoi "accostamenti" o le sue "metamorfosi" in cui combina, nel medesimo quadro, cieli diurni e paesaggi notturni; accosta, sospesi nel cielo, una nuvola ed un enorme masso di pietra; trasforma gli animali in foglie o in pietra.

Ed è proprio su questo punto che la sua poetica conserva lati molto affini con quelli della Metafisica. Uno dei suoi quadri icona è il grande occhio spalancato nel cielo, o al contrario il cielo che si specchia nell'organo della vista, intitolato Falso specchio, piaciuto talmente a Luis Buñuel da riprenderlo come scena madre nel suo film Un chien andalou.
Il suo surrealismo è dunque uno sguardo molto lucido e sveglio sulla realtà che lo circonda, dove non trovano spazio né il sogno né le pulsioni inconsce. Unico desiderio quello di "sentire il silenzio del mondo", come egli stesso scrisse. Il surrealismo di Magritte si colloca agli antipodi di quello di Dalí mancandovi qualsiasi esasperazione onirica o egocentrica.




Magritte5







Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte



Edited by Milea - 26/8/2022, 23:21
 
Web  Top
0 replies since 22/5/2011, 17:14   721 views
  Share