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René Magritte
La grande famiglia
( La Grande Famille )
1963
Olio su tela
100 x 81cm
Tochigi Utsonomya Museum of Art - Utsonomya City
La prima cosa che viene in mente guardando questo quadro è che una parte di pellicola pittorica, corrispondente alla gigantesca colomba, si sia staccata dalla tela per andarsene a spasso per il mondo, e che facendolo abbia ritagliato una sagoma che rivela non l'atmosfera nuvolosa in cui svolazzava, ma un “altro” cielo, appartenente a un altro mondo e probabilmente a un altro quadro che si trova sotto la superficie dipinta.
Del resto, se possiamo credere che il disegno di una pipa sia una pipa, possiamo accettare anche che un uccello dipinto prenda il volo.
Nota Magritte che “è piuttosto insensato riporre le proprie speranze in un punto di vista dogmatico, perchè è il potere d'incanto che conta”.
Poco importa quante siano le leggi (del buon senso, della rappresentazione, della natura) violate dalla “Grande famiglia”: importa invece il suo potere d'incanto, prodotto dall’accostamento di un cielo azzurro e di uno nuvoloso, e dalla misteriosa presenza di un'immagine di fatto assente, ma evocata dalla sua sagoma ritagliata nel cielo.
Come si è visto a proposito del “Ritorno”, l'immagine dell’uccello è sempre connessa, in Magritte, a quella del nido, alla maternità e alla femminilità. Qui il nido è assente, ma che la grande colomba sia madre è fuori di dubbio, come ricorda la famiglia del titolo.
E’ chiaro poi che c’è un’affinità elettiva tra il cielo e l'uccello, da cui nasce un problema di cui l'immagine proposta vuole essere la soluzione: tuttavia, qui, come in tutta la pittura della maturità di Magritte, le diverse problematiche si fondono in una sintesi semplicissima e di notevole impatto visivo. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 13/1/2023, 14:01 |
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