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René Magritte
L’uomo con la bombetta
( L'homme au chapeau melon )
1964
Olio su tela
63,5 x 48cm
A. Carter Pottash Collection - New York
Per Magritte, l'aldilà non esiste.
Quando si troverà a dipingerlo, il risultato sarà una lastra tombale senza nome, in un deserto, sotto un cielo accecante. Quanto a Dio, esiste per lui soltanto come un nome cui attribuire ciò che è impossibile all’uomo, come creare l'immagine credibile di un paesaggio diurno sotto un cielo stellato.
Non ammettendo alcuna trascendenza, Magritte non accetta nemmeno l’esistenza di un regno dell’invisibile: tutto ciò che esiste è visibile, e se non lo vediamo significa che è nascosto da qualcos’altro: ''nell’invisibile dobbiamo dopo tutto distinguere ciò che è invisibile da ciò che è nascosto. Ciò che è visibile può essere nascosto, una lettera in una busta per esempio, è qualcosa di visibile, ma nascosto, non è qualcosa di invisibile''.
L’uomo con la bombetta un volto ce l’ha, anche se è momentaneamente nascosto da una colomba in volo. Non sappiamo se si tratti di un volto interessante, ma è molto probabile che la colomba ci preservi da una delusione, dato che gli indizi a nostra disposizione (la bombetta, il vestito, la cravatta e il colletto inamidato) parlano di un borghese come tanti altri, di un “uomo della folla” (come recita il titolo di un racconto di Edgar Allan Poe che Magritte amava molto).
Inaccettabile come condizione metafisica, l’invisibile ricompare nella realtà come condizione di esistenza di ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma non viene mai notato: e di chi, come Magritte (e come l’uomo con la bombetta) vive senza una storia (salvo poi, come Fantomas, vivere una seconda vita d'eccezione, garantita dall'invisibilità della prima). ( Mar L8v )
Edited by Milea - 13/1/2023, 12:23 |
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