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Constantin Brancusi
Mademoiselle Pogany ( versione I )
1913 ( da un marmo del 1912 )
Bronzo pulito e patina nera
42X21,5X31,7cm
MoMa - New York
Diciassetete versioni di quest'opera restano a testimoniare l'importanza del soggetto rappresentato, il cui esemplare più significativo, perchè posseduto dalla stessa donna che dà il nome all'opera, è oggi conservato al MoMa.
Dopo aver lavorato a Vienna e Monaco lo scultore romeno si trasferì a Parigi dove mise a punto un linguaggio artistico che non solo ebbe largo seguito in Europa, ma fu riconosciuto da Alfred H.Barr fin dalle prime importanti mostre sull'arte moderna organizzate dal neonato MoMa, dove sei opere dello scultore figurarono già nel 1936, nell'ambito della mostra ''Cubism and Abstract Art''.
Seguendo l'esempio dell'arte primitiva, riscoperta ai primi del Novecento, dalla progressiva stilizzazione delle forme in volumi chiusi in se stessi Brancusi mirò a individuare il nucleo originario e ideale dell'oggetto rappresentato fino a raggiungere forme assolute, intese come ''punto d'incontro del principio e della fine'', prive di qualsiasi attributo accessorio, rivelate solo dal fluido scorrere della luce sulla superficie plastica.
Margit Pogany era una giovane ungherese arrivata a Parigi per divenire pittrice: incontrò Brancusi nel 1910 e, dopo alcune visite al suo atelier, l'artista le chiese di posare per un ritratto.
La donna lo fece prima di tornare in Ungheria, tra dicembre 1910 e gennaio 1911; ma fu solo dopo la partenza della giovane che lo scultore completò l'opera.
In una letetra del 1952 indirizzata al Alfred H.Barr, in occasione del passaggio della scultura al museo, Margit Pogany spiega come venen in possesso del busto: ''Nell'autunno del 1913, ricevetti una lettera [ da Brancusi ] in cui mi annunciava che aveva terminato il busto in bronzo, dopo quello di marmo, e mi chiedeva quale dei due preferissi avere. Lasciai a lui la scelta e mi spedì quello di bronzo. Quando mi arrivò brillava come l'oro, a eccezione delle parti tinte di nero compatto. Brancusi mi aveva raccomandato di non toccarlo con le dita perchè ci avrei lasciato le mie impronte''. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 25/7/2014, 19:51
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