Nush Eluard

Dora Maar

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    Dora Maar
    Nush Eluard
    1935 circa
    Stampa alla gelatina d'argento
    24,5X18cm
    Centre Georges Pompidou - Parigi







    Quando conobbe il cinquantenne Pablo Picasso, in un locale parigino nel 1936, Dora Maar era una fotografa affermata.

    Di padre slavo e madre francese, era cresciuta fra Buenos Aires e Parigi, dove, nella seconda metà degli anni Venti, aveva cominciato a studiare pittura, abbandonandola però ben presto per seguire i corsi dell'Ecole de Photographie de la Vile de Paris.

    Negli anni Trenta era un importante membro del gruppo surrealista: le sue immagini ne condividono lo scarto rispetto alla realtà, l'indagine sul mondo interiore, l'affaccio su una dimensione alternativa, fatta di mani dalle unghie smaltate che spuntano da conchiglie, o creature mostruose, come nel ''Ritratto di Ubu'', figura chiave del teatro contemporaneo, già celebrata da Max Ernst.

    L'effetto straniante delle sue opere è attinto con meccanismi diversi: la Maar gioca su ambientazioni inconsuete, accostamenti di oggetti disparati, capovolgimenti di visione, fotomontaggi, intervenendo a volte direttamente nella fotografia come in questo caso.

    La donna raffigurata è Nush, moglie e musa del poeta Paul Eluard.

    Il suo volto, dall'espressione intensa quanto gelida, colto in primissimo piano, pare levitare nell'aria; la testa priva di collo, è sorretta da mani con dita contratte e quasi artigliate e sembra completamente distaccata dal corpo: la ''surrealtà'' non è affidata soltanto alla dimensione antinaturalistica e inquietante, ma anche alla totale concentrazione sul luogo del pensiero e della coscienza, presente fisicamente, quanto sconosciuto e insondabile.

    La fotografia perde così il proprio statuto di emzzo di riproduzione del vero, per farsi strumento di scandaglio della psiche.

    In seguito all'incontro con Picasso, con cui ebbe un'intensa relazione tra il 1936 e il 1943, posando per numerosi dipinti e diventando testimone privilegiata della creazione di ''Guernica'', di cui immortalò la gestazione in numerosi scatti, la Maar smise progressivamente di fotografare, conducendo da reclusa quasi metà della sua vita. ( Mar L8v )


    Edited by Milea - 25/7/2014, 19:58
     
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