Le vert jade (Le turban vert)

Tamara de Lempicka, 1929

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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Tamara de Lempicka
    Le vert jade (Le turban vert), maggio 1929
    Verde giada (Il turbante verde)
    olio su tela, 40,9x32,3 cm
    Collezione privata




    Le annotazioni della Lempicka sulla foto del dipinto, riportano il nome del primo acquirente con l’indirizzo, “col:Parijevski/Hotel Ambassadeur”, e una data, “Paris Mai 1929”, documentano l’esecuzione del quadro con particolare precisione.
    L’iniziale storia espositiva di questo quadro va completamente ridefinita, escludendone la presenza al Salon des Indépendants del 1930; forse la presenza era inizialmente prevista, ma poi venne sostituito per qualche motivo. Esclusa dunque l’Esposizione al Salon des Indépendants del 1930, è certa la presenza del dipinto alla personale che la Lempicka tenne alla galleria Colette Weil dal 15 al 31 maggio del 1931.

    Il dipinto è particolarmente intrigante, tra i più affascinanti fra quelli realizzati dalla Lempicka con questo particolare soggetto. Delle due donne, una rivolge il suo sguardo intenso verso lo spettatore e allunga la mano in un accenno di carezza verso la compagna, che si abbandona sulla sua spalla, con occhi sognanti.
    Il colore degli abiti lega le due figure: quella di sinistra indossa una fascia-turbante con varie sfumature di verde, l’altra una moderna camicia a disegni geometrici e profili verdi. La figura di sinistra appare avvolta in un’aura verde cangiante e metallica, che segna anche il profilo, accentuandone il carattere quasi irreale e magnetico.

    levertjaded



    Stilizzato e privo di divagazioni narrative, fortemente allusivo, il dipinto ha un’atmosfera trasgressiva nel gioco di sguardi, negli occhi profondamente segnati. Spogliato da ogni riferimento mitologico ed esotico, è il ritratto di due moderne amanti, che l’artista rappresenta con un primo piano di taglio fotografico.
    Non manca poi il riferimento alla moda dell’epoca: il disegno geometrico della blusa in seta -di cui la Lempicka restituisce il gioco d’ombre lucido/opaco con grande maestria- documenta una moda che inizia intorno al 1923 e che sulle pagine delle riviste viene definita “futuriste” oppure “simultanée”, riferendosi all’avanguardia italiana o ai dipinti di Delaunay.
    Tra il 1926 e il 1928 è particolarmente in voga il triangolo, disegnato in varie combinazioni e soprattutto stampato sul jersey. Prodotto da diverse manifatture, il jersey a motivi triangolari è adottato nel 1928 anche dagli stilisti più esclusivi, da Chanel a Lelong a Regny, soprattutto per le bluse, agili e sportive, elaborate in varie fogge. (M.@rt)




    Edited by Milea - 21/5/2014, 20:25
     
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