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Tamara de Lempicka
Les réfugiés, 1931
(I rifugiati)
olio su tavola, 54x49,8 cm
Saint-Denis, Musée d’art et d’Histoire
Erroneamente datato 1942 nella biografia di Kizette de Lempicka, in realtà il dipinto è stato realizzato prima del 1932: il 26 agosto di quell’anno, infatti, la sua foto compare sul giornale spagnolo “El Popular”, a illustrare una brillante intervista di Fernàndez Barreira. Il contrasto tra il racconto dell’elegantissima artista in vacanza in Spagna, che parla di Toledo, Cordoba e Siviglia, e l’inquietante dipinto è stridente.
Che i due personaggi rappresentati siano rifugiati spagnoli lo apprendiamo dalla didascalia dell’opera, pubblicata nell’ambito di un articolo di Thomas Devine sulla mostra che la Lempicka tiene a New York, alla Reinhard Gallery nel 1939. mentre, sull’annuncio pubblicitario su “Hollywood Citizen News” del 21 marzo 1941, si parla di “rifugiati” che, insieme al quadro La fuite, riflettono i tempi presenti, ovvero il secondo conflitto mondiale.
Il tono drammatico della tela è apprezzato in quel momento, tanto che una lunga e una positiva valutazione vengono fatte sul “World Telegram” in occasione della mostra di New York nella galleria di Julien Levy: dell’opera si apprezza soprattutto l’invenzione della cromia ridotta a quasi un solo colore, il grigio.
Certo è che sappiamo che l’opera non è in relazione con gli eventi degli anni Quaranta, ed è difficile pensarla concepita negli stessi anni in cui realizza le icone più glamour. E’ come se l’artista lavorasse su un doppio binario: da una parte la favola di una vita lussuosa e felice dei suoi ricchi committenti, dall’altra una realtà buia che comunque la emoziona. (M.@rt)SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by Milea - 2/7/2014, 15:58.