La musica afro-americana

Cantare per resistere

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  1. Milea
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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    I canti dei neri d’America

    venditaschiavi



    I negri catturati in Africa e trasportati come schiavi in America portarono con sé la loro musica, segnando l'inizio di una nuova tradizione culturale, definita afro-americana, frutto dell'originale incontro tra il patrimonio musicale africano e quello europeo.
    Gli schiavi che fino alla metà dell’Ottocento venivano impiegati nelle piantagioni degli Stati Uniti meridionali, crearono un ricco repertorio di canti. Essi svilupparono l’arte del canto poiché gli strumenti erano loro vietati: i proprietari temevano che usando gli strumenti, soprattutto i tamburi, gli schiavi potessero trasmettersi dei messaggi segreti.

    Per la stessa ragione gli schiavi erano obbligati a usare solo ed esclusivamente la lingua inglese, sebbene fosse loro proibito scriverla. Questi canti fondono elementi tipici della musica europea con altri (soprattutto ritmici) caratteristici delle tradizioni africane. Gli schiavi cantavano per accompagnare e ritmare il proprio lavoro, e spesso esprimevano così il loro desiderio di libertà. Dopo l’abolizione della schiavitù, i neri d’America conservarono e svilupparono questo patrimonio, che confluirà, in parte, nel jazz.

    worksongs



    I neri che lavoravano nelle piantagioni del sud usavano accompagnare il proprio lavoro e coordinare i movimenti con i cosiddetti work songs ( canti di lavoro). Questi canti si basavano spesso sulla contrapposizione fra un solista, che intonava il brano e ne cantava le varie strofe, e il coro, che rispondeva con una frase, ad ogni frase del solista. I testi dei work songs inizialmente erano insignificanti, ma in seguito affrontarono argomenti legati alle condizioni di vita degli schiavi di colore, a volte addirittura di velata protesta sociale.

    africanmusic



    Tra i "work songs" spicca per complessità e notorietà il genere della "ballad" (ballata), che rielabora talvolta le ballate dei coloni inglesi, scozzesi e irlandesi.
    Nelle ballate come nei canti popolari afro-americani in genere si condanna lo sfruttamento dei deboli, in particolari della donna, e si proclama il richiamo della libertà perduta facendo uso frequente della simbologia del treno che trasporta i viaggiatori liberi. Alla vista della locomotiva sbuffante lo schiavo sofferente o il poveraccio angariato speravano di poter un giorno vivere liberi. (M.@rt)





    Edited by Milea - 13/6/2014, 15:56
     
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