I megaliti di STONEHENGE e AVEBURY

Regno Unito, contea di Wiltshire

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    Il sito megalitico di Stonehenge


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    Regno Unito, contea di Wiltshire




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    Stonehenge, il sito megalitico più celebre e misterioso del mondo, sorse tra il 3100 e il 1600 a.C. chi lo eresse? A tutt’oggi non si è ancora riusciti a fornire risposte certe riguardo alla sua funzione e all’identità di coloro che lo eressero.
    Nei secoli sono fiorite migliaia di leggende e sono state fatte le ipotesi più disparate, e più o meno serie.
    Furono i celti, i sassoni, gli egizi, i romani o il popolo di Atlantide? O ancora gli alieni? O (come afferma qualcuno) quelle pietre sono state posizionate “strategicamente” da un gruppo di fanatici inglesi in cerca di nuove vie alla spiritualità, in pieno ‘68, e in piena “Beatlesmania”? Almeno per quanto riguarda quest’ultima ipotesi, la risposta è no.

    La prima testimonianza scritta su Stonehenge risale al 1135. nella sua Storia dei re di Britannia, il cronista Geoffrey of Monmouth sosteneva che le pietre fossero state portate dall’Africa all’Irlanda da una tribù di giganti, da lì fatte volare attraverso il mare da Mago Merlino e rimontate poi nella piana di Salisbury in omaggio a re Artù, mentre i Druidi, sacerdoti del popolo dei celti, hanno sempre preteso la paternità di Stonehenge e fino al 1985 i membri dell’Antico Ordine dei Druidi erano soliti recarsi sul monumento, bardati da tuniche bianche e muniti di arpe e trombe, per celebrare i riti d’iniziazione nel giorno del solstizio d’estate.
    Al di là del mito e del folklore, nemmeno la comunità scientifica è arrivata finora a dare risposte univoche sul più famoso tra i siti megalitici del mondo. Nel più recente degli studi, pubblicato nel 2003 dal ginecologo Anthony Perks sul Journal of the Royal Society of Medicine, è stata proposta una tesi secondo la quale il cerchio disegnato dai massi del sito rappresenterebbe l’organo sessuale femminile, il varco attraverso cui la Madre Terra -divinità principale del neolitico- partorì animali e piante.

    stonehengep



    Ma l’affermazione ha suscitato un coro di polemiche ed è stata confutata per iscritto da David Miles, l’archeologo che da anni è responsabile del sito. Sia come sia, Stonehenge, il cui nome deriverebbe da una parola dell’antica lingua anglosassone e significherebbe “pietre sospese”, venne realizzata in tre fasi, tra il 3100 e il 1600 a.C.

    Nella più antica furono eretti un terrapieno circolare del diametro di circa 90 metri delimitato da un fossato e, a breve distanza, un anello composto da 56 pozzetti, che dovevano sorreggere altrettanti pali in legno, detti “Aubrey Holes” dal nome del personaggio che per primo li descrisse, nel 1666.

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    Nella seconda fase, intorno al 2550 a.C., comparvero le prime pietre: chiamate blue stones, sono di dimensioni ridotte, pur pesando circa cinque tonnellate ciascuna. Vennero trasportate probabilmente via mare, poi lungo il fiume Avon e infine via terra, per i 380 chilometri che separavano le cave di Pembroke, nel Galles sud-occidentale, dalla piana di Salisbury. Con la terza fase, a partire dal 2100 a.C., venne data a Stonehenge la struttura che si può osservare anche oggi, composta da megaliti del peso di circa 30 tonnellate ciascuno, provenienti dalle colline di Malborough a circa 30 chilometri di distanza.

    stonehenge4



    Questi blocchi di pietra del Terziario-Eocene vengono chiamati sarsen, parola che nell’antica lingua del Wesswx pare volesse dire “straniero”.
    L’elemento più esterno di Stonehenge è un viale lungo circa 600 metri, delimitato da due fossati che corrono paralleli a una distanza di 23 metri l’uno dall’altro. Percorrendolo si arriva alla Heel Stone, un sarsen che, durante il solstizio estivo, proietta la sua ombra fino al centro esatto del sito.
    Più avanti si raggiunge il terrapieno circolare. All’ingresso vi è la cosiddetta “Slaughter Stone” (Pietra del Sacrificio) così chiamata per le chiazze rosse dovute alla pioggia che nel corso dei millenni ha “sciolto” il ferro presente nella roccia.

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    Da qui si ammira la parte centrale del sito, costituito da strutture megalitiche concentriche.
    Quella più esterna si componeva di 30 sarsen (17 sono ancora al loro posto) alti 4 metri e collegati tra loro da un anello di architravi per mezzo di giunti a mortasa e a tenone. A una distanza di 3 metri da questa struttura c’è un anello di 60 blue stones (molte delle quali cadute o ridotte in pezzi) alte circa 2 metri, mentre all’interno dei due circoli si trova una massiccia struttura a ferro di cavallo, oggi incompleta, che consiste in cinque triliti (il più alto misura 7,77 metri), ognuno formato da due pietre erette che ne sorreggono una orizzontale.
    Infine, un più modesto ferro di cavallo di blue stones racchiude la cosiddetta “Altar Stone”, priva però del sistema di scolo presente negli altari dei templi con funzione sacrificale sorti nello stesso periodo.




    Il sito megalitico di Avebury


    aveburystonecircle

    Regno Unito, contea di Wiltshire



    La spettacolarità e la fama di Stonehenge mettono in ombra il fatto che la contea di Wiltshire si costellata di siti risalenti al neolitico. Tra questi, meritano una menzione quello di Silbury Hill, che ospita il più grande tumulo preistorico d’Europa, e la West Kenner Long Barrow, la più grande tomba a camera d’Inghilterra.

    silburyhill



    Poco più distante sorge Avebury, il più grande circolo di pietre del mondo, con un’area di circa 11,5 ettari. Un tempo era formato da un terrapieno di circa 1600 metri di circonferenza che racchiudeva un cerchio di 98 pietre (27 delle quali sono ancora in situ), provenienti dalle colline di Malborough, come quelle di Stonehenge.

    avebury

    aveburystones



    Ad Avebury si possono osservare alcuni megaliti di considerevoli dimensioni, come la Swindon Stone, del peso di 60 tonnellate, e la Devil’s Chair, così chiamata perché una credenza popolare le attribuisce il potere di far comparire il diavolo se le si corre intorno per cento volte in senso antiorario.

    aveburytumuli





    Tutta l’area della contea del Wiltshire
    è ricca di circoli di pietre,
    menhir e, soprattutto,
    di tumuli circolari,
    come quelli dell’immagine,
    che si trovano in un’area coltivata a grano,
    nelle immediate vicinanze di Avebury.







    Gli studiosi sono concordi nel considerare Stonehenge e Avebury come luoghi di culto. Almeno fin qui si è nel campo delle certezze. Tra le innumerevoli speculazioni su Stonehenge, invece, molte riguardano le coincidenze, effettivamente notevoli, di carattere astronomico, e non è ancora chiaro se fosse un osservatorio ante litteram per lo studio dei fenomeni celesti, come sostengono in molti, o più semplicemente un calendario per marcare le ricorrenze stagionali, come la semina e la raccolta del grano. Alcuni, spingendosi ancora oltre, affermano servisse a prevedere le eclissi, sebbene sia del tutto improbabile che l’antico popolo di Stonehenge avesse conoscenze così avanzate. (M.@rt)


    avebury1



    Edited by Milea - 21/7/2014, 20:38
     
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