Josef MENGELE: "il Dottor Morte"

Il mistero dei suoi ultimi 30 anni di vita nascosto in Sud America

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  1. Sad Calipso
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    Il 2 maggio 1945 quando la Germania capitolava
    Mengele che si era tolto la divisa delle SS si
    aggregò ad un ospedale da campo
    in fuga dai russi.

    Qui Mengele ebbe una relazione con un'infermiera
    alla quale affidò i suoi documenti di Auschwitz
    affinché li facesse arrivare a Günzburg.

    Pochi giorni dopo l'intero ospedale veniva
    catturato dagli americani presso Weiden.

    Mengele venne registrato con il suo vero
    nome, ma nessuno si curò di lui: solo verso
    la fine del 1945 venne spiccato il primo ordine
    di ricerca per crimini di guerra.

    Mengele assunse una nuova identità con
    documenti falsificati: il 30 ottobre 1945
    con il nome di Fritz Hollmann abbandonava
    il campo di prigionia.

    Trovò lavoro come bracciante in una fattoria
    di Mangalding vicino Rosenheim in Baviera.

    Qui rimase tre anni e nell'ottobre 1948
    chiese alla sua famiglia che l'aiutasse
    ad espatriare in Sud America.

    I preparativi per la fuga durarono diversi mesi.

    Il procuratore della famiglia Mengele, Hans Sedlmeier,
    organizzò la fuga in ogni particolare.

    Il 17 aprile 1949 Mengele raggiunse la frontiera
    tra Italia ed Austria e la varcò grazie all'aiuto
    di una guida alpina aggirando il confine.

    A Vipiteno Mengele trovò un altro inviato
    della famiglia che gli consegnò nuovi documenti,
    denaro proveniente dalla filiale
    della ditta "Mengele" (la ditta del padre)
    di Merano e, soprattutto, il libro di appunti
    scientifici di Auschwitz e numerose diapositive
    scattate alle sue vittime.


     
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