Paul Klee, Biografia dell'artista

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view post Posted on 27/8/2011, 14:33     +2   +1   -1
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Paul Klee

"L'arte non riproduce ciò che è visibile,
ma rende visibile ciò che non sempre lo è."



paul_klee_Atelier






Paul Klee nasce il 18 dicembre 1879 a Munchenbuchsee, nei pressi di Berna; assume la cittadinanza tedesca del padre, Hans Klee, un professore di musica che insegna al Conservatorio Hofwyl, mentre la madre Ida è svizzera.
Paul cresce in un clima molto colto, volto in particolar modo alla poesia, alla musica classica e lirica ed alla pittura.

paul_klee

Frequenta i corsi della scuola primaria, ossia il Progymnasium e la Literaturschule nella sua città natale, mostrando però da subito una forte propensione per il disegno. Oltre agli studi normali e all'interesse per la pittura, a sette anni Paul viene avviato allo studio del violino e diventa membro di un'orchestra. La musica lo accompagnerà per tutta la vita. E' solo tredicenne quando riempie innumerevoli taccuini di disegni, molti dei quali copie di calendari illustrati e di illustrazioni provenienti da riviste.

A partire dal 1895 si moltiplicano i disegni tratti dalla natura: Berna e i suoi dintorni, Friburgo, Beatenberg, il lago di Toune e le Alpi. Nel mese di novembre 1897 Paul Klee inizia a tenere anche un proprio diario, che prosegue in modo discontinuo fino al 1918 e che diventerà celeberrimo.

Stanco della vita che conduceva al suo paese, comincia a maturare esigenze di libertà e di approfondimento della sua arte, motivo per cui nel 1898 si trasferisce a Monaco, dove si iscrive alla scuola privata di disegno di Heinrich Knirre segue lezioni di anatomia e storia dell'arte.

Parallelamente, l'incisore Walter Ziegler inizia Klee alla tecnica dell'acquaforte. Frequenta la vita artistica e culturale del posto (all'Accademia Reale conosce Wassily Kandinsky) e a un dopo concerto incontra la pianista Karoline Stumpf, chiamata familiarmente Lily. Tra i due giovani inizia una relazione: si sposeranno dieci anni più tardi, nel 1906.
Dopo alcuni viaggi in Italia ( Milano, Genova, Pisa, Roma, Napoli , Firenze) e in Francia, durante i quali approfondisce lo studio dell'anatomia, si trasferisce di nuovo nella casa dei genitori. A Berna nel 1903, prepara la serie delle incisioni ad acquaforte, successivamente note come "Invenzioni".




Nel 1906 avverte di avere ormai scoperto il proprio stile personale, sensazione testimoniata da queste parole tratte dal famoso diario: "Sono riuscito ad adeguare la natura direttamente al mio stile. Il concetto studio è superato. Tutto sarà Klee, sia che tra impressione e riproduzione passino giorni sia solo pochi istanti".

In settembre a Berna sposa Lily Stumpf; la coppia si trasferisce a Monaco e poco dopo nasce Felix, il primo figlio. A questa precisa consapevolezza segue però, solo l'anno successivo, un'amara delusione: la giuria di accettazione della Secessione primaverile di Monaco rifiuta le "Invenzioni" inviate dall'artista.

paul_klee3

Per reazione organizza la prima mostra personale con opere realizzate tra il 1907 e il 1910 al Kunstmuseum di Berna (agosto), alla Kunsthaus di Zurigo (ottobre), al Kunstandlung zum Hohen Haus di Wintertur (novembre) e alla Kunsthalle di Basilea (gennaio 1911).
Nel 1912, prende parte alla seconda mostra del Blaue Reiter (Cavaliere Azzurro) che si tiene a Monaco, presso la Galleria Tannhäuser.
Klee inizia a realizzare le illustrazioni per il "Candide" di Voltaire, che saranno pubblicate nel 1920 dall'editore Kurt Wolff di Monaco.

Un viaggio di Paul Klee fatto a Tunisi, nel 1914 con due amici pittori, Macke e Moilliet, matura il suo gusto dei colori caldi che saranno spesso presenti nelle sue opere future.
Nel corso del viaggio visita varie località: Cartagine, Hammamet, Kairouan, Tunisi; il 16 aprile, scrive sul suo diario: "Il colore mi possiede. Non ho bisogno di tentare di afferrarlo. Mi possiede per sempre, lo sento. Questo è il senso dell'ora felice: io e il colore siamo tutt'uno. Sono pittore".

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Paul Klee indossa la divisa dell'esercito tedesco dal 1916 al 1918; l’evento scuoterà l'artista fin nelle fibre più profonde.
Presso Verdun cade ucciso Franz Marc; fortunatamente l'interessamento di amici influenti gli permette di restare lontano dal fronte sino alla fine del conflitto.

Al termine del conflitto la sua vita riprende a scorrere in una relativa normalità: Paul Klee si dedica alla creazione ed all’ esposizione delle sue opere, che rivelano l'ispirazione Espressionista e le influenze del Cubismo, affascinando il pubblico e acquistando popolarità.


Nel 1920 Paul Klee viene chiamato dall'architetto Walter Gropius ad insegnare alla scuola d'arte e architettura Bauhaus dove resta fino al 1931 dirigendovi la legatoria, i laboratori di pittura su vetro e un corso di pittura: "Teoria della forma e del colore".
In questo nuovo ambiente Paul Klee ha il tempo e la possibilità di sviluppare le sue teorie sull'arte che l'artista esprime in molti saggi.
Nel mondo dell'arte prende sempre più corpo il movimento surrealista al quale Klee guarda con simpatia e prende parte alla prima esposizione del gruppo alla Galleria Pierre a Parigi.
Nel 1924, Paul Klee, con gli amici Kandinskij, Feininger e Jawlenskij fonda il gruppo Der Blaue Vier (i Quattro azzurri), porta avanti il discorso dell'astrattismo tenendo varie mostre, soprattutto in America a New York.

paul_klee_2
Dal 17 dicembre 1928 al 17 gennaio 1929 compie un viaggio in Egitto con tappe ad Alessandria, Il Cairo, Assuan e Tebe.
Nel 1931 Paul Klee lascia la scuola d'arte di Bauhaus per coprire la prestigiosa cattedra di pittura all'Accademia di Dusseldorf.

A cinquant'anni Klee può dichiararsi un uomo arrivato, ammirato e rispettato in tutto il mondo, ma nel 1933, viene licenziato senza preavviso dalla sua cattedra presso l'Accademia, perchè il regime nazista considera la sua arte "degenerata. La sua casa è perquisita a fondo e in aprile viene richiesto all'artista di certificare la propria origine ariana.
Dietro le insistenze di Lily, preoccupata delle intimidazioni naziste, Klee il 23 dicembre abbandona la Germania per far ritorno in Svizzera nella casa di famiglia. A Berna, quasi subito si manifestano i primi segni della dolorosa sclerodermia che porterà Klee alla morte, cinque anni più tardi. Malato e in profondo stato di depressione, Paul Klee chiede inutilmente la cittadinanza svizzera. A causa di questi drammi personali la sua pittura assume uno stile piuttosto cupo con sfondi monocromi e pennellate scure.

In Germania intanto la sua arte viene messa alla berlina. Il 19 luglio del 1937 si apre a Monaco l'esposizione di quella che i nazisti avevano tacciato come "Arte degenerata" (un sigillo che coinvolse una vastissima area della produzione artistica, in primis, quella musicale); Klee è presente alla mostra con 17 opere, additate come altrettanti esempi di una forma di espressione assimilata a quella dei malati di mente. Almeno un centinaio di opere vengono ritirate dalle collezioni tedesche. In segno di ammirazione e di sostegno, il 28 novembre 1939, Klee riceve la visita di Picasso.

Nel febbraio successivo la Kunsthaus di Zurigo ospita una esposizione di 213 opere degli anni compresi tra il 1935 e il 1940. Il 10 maggio Klee entra in sanatorio per essere poi ricoverato, all'aggravarsi delle sue condizioni, nell'ospedale di Locarno-Muralto, nel Canton Ticino, dove morirà il 29 giugno 1940. La Svizzera gli concederà la nazionalità sei giorni dopo la morte.



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PaulKLEE




"Il colore mi possiede.
Non ho bisogno di tentare di afferrarlo.
Mi possiede per sempre,
lo sento.

Questo è il senso dell'ora felice:
io e il colore siamo tutt'uno.
Sono pittore."









Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte




Edited by Milea - 27/8/2022, 12:58
 
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view post Posted on 27/8/2011, 15:33     +1   -1
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Quel bambino che c'era in Klee



"Eiapopeia. L'infanzia nell'opera di Paul Klee". Ad Aosta immaginario d'artista: il Museo Archeologico Regionale indaga la passione per l'arte dell'infanzia di Paul Klee. Dai primi disegni fatti a quattro anni, alle marionette costruite per il figlio Feliz, alla maturità: 130 opere


Klee_Paul_Mathilde

Paul Klee con la sorella Mathilde



Una fragile figura di bambino con la corona in testa e un braccio cancellato da scarabocchi verticali, tenta di abbracciare una piccola casa. E' il disegno dal titolo "Bambin Gesù senza ali" che Paul Klee eseguì ad appena quattro anni, e che nel suo struggente primitivismo fa da prologo alla bella mostra "Eiapopeia. L'infanzia nell'opera di Paul Klee", in scena al Museo Archeologico Regionale fino all'11 settembre.


Bambin_Gesu_S_ali

Paul Klee, Bambin Gesù senza ali, 1883,
matita e carboncino su carta su cartoncino, 1,5 / 8,5 x 6 / 12,4 cm
Zentrum Paul Klee, Berna




Realizzata dall'assessorato regionale alla Cultura in collaborazione con il Zentrum Paul Klee di Berna, dove sbarcherà dopo Aosta, e la Fondazione Antonio Mazzotta, la rassegna diventa un viaggio nel tema prediletto e ossessionante che ha fatto da filo conduttore alla creatività dell'artista svizzero (1879-1940).


paul_klee_Felix

Paul Klee con il figlio Felix



L'intensità psicologica, la deformazione espressiva, l'atmosfera incantata, quell'aura di misteriosa semplicità che sfugge alle convenzioni e che si fa specchio di un inconscio feroce, sono questi gli elementi estetici che spiccano nel repertorio di centotrenta opere tra dipinti, tecniche miste e disegni, di cui gran parte mai esposte prima d'ora in Italia, come l'inedito "Espressione di un volto" del 1939 (Museo del Territorio Biellese) selezionate dal curatore Alberto Fiz.

Una fascinazione per il mondo dell'infanzia che diventa ancora più esplicito in mostra dalle marionette realizzate da Klee per il figlio Felix tra il 1916 e il 1925, creazioni per assemblages di materiale di uso quotidiano, dai frammenti di abiti usati a gusci di noce, dal cartone alle prese elettriche, un gioco plastico che guarda con ironia alle avanguardie storiche, tra Dada e Bauhaus.

Lavori che documentano una precisa cronologia, dai primi disegni da bambino alle ultime opere poco prima della scomparsa, in larga parte arrivati dal Zentrum Paul Klee, e completati da un nucleo di prestiti italiani, tra la stessa Fondazione Mazzotta, collezionisti privati e istituzioni pubbliche.

Nel suo forte interesse verso l'arte dell'infanzia, Klee sembra quasi essere l'anticipatore del filone emotivo dell'Art Brut di Jean Dubuffet, che poi sfocerà nel fenomeno del graffitismo di Basquiat e Haring.

"I signori critici dicono spesso che i miei quadri assomigliano agli scarabocchi dei bambini. Potesse essere davvero così! I quadri che mio figlio Felix ha dipinto sono migliori dei miei", scriveva infatti Klee.



Studio_Klee_Bauhaus

Lo Studio al Bauhaus, Weimar 1924-1925




Qualche anno prima, nel 1902, accadeva qualcosa di fatale: rinvenne casualmente i propri disegni d'infanzia, realizzato fra i tre e i dieci anni, chiusi nel solaio della casa di famiglia a Berna. E proprio in una lettera alla fidanzata Lily Stumpf, sua futura moglie, giudicava quei disegni come "la cosa più significativa fatta fino a quel momento".

"Per Klee - racconta Alberto Fiz - la via di fuga da ogni forma di accademismo o di epigonismo naturalistico coincide con il recupero dell'infanzia intesa come l'età destinata a produrre una creazione libera e autonoma, non condizionata dall'a priori kantiano che va a inibire gli spazi della coscienza e della conoscenza".
Informi, imperfetti, semplificati, spontanei, immediati, sono questi gli abitanti degli scenari fantastici di Klee, non altri che bambini e angeli, nè mortali nè divini, ma entità mediane in continuo divenire.


Scenario-teatrino_Marionette

Scenario per il teatro dei burattini del figlio Felix





Ricostruzione_Marionette

Repliche di marionette costruite da Klee per il figlio Felix nel decennio 1920-1930
materiali vari, Zentrum Paul Klee, Berna, donazione Livia Klee




Allora, dal "Bambin Gesù senza ali", il percorso si snoda fino alla " Bambola snodata" del 1939, descritta dallo stesso Klee come "Una figura smembrata non ha bisogno d'un punto d'appoggio formale. Sta librata. Dove? Come? Una via d'accesso qui ce la possiamo ricostruire con l'immaginazione". "Per Klee l'infanzia non è una forma nostalgica di Eden perduto - avverte Fiz - bensì il luogo attraverso cui l'arte tenta il suo imponderabile processo metamorfico in uno scavalcamento progressivo del reale. La visione dell'infanzia è legata a uno stato d'immaginazione debordante che spesso si scontra con un universo dove le regole ferree imposte dall'esterno procurano un senso di alienazione".


Ultimo_atelier

L'Ultimo atelier in Kistlerweg, Berna estate, 1938






Autoritratto di Paul Klee, 1922

Autoritratto_1922








"Eiapopeia. L'infanzia nell'opera di Paul Klee",
dal 26 giugno al 11 settembre 2011,

Aosta, Museo Archeologico Regionale, Piazza Roncas 12.

Orari: tutti i giorni, dalle 9 alle 19.

Ingresso: € 5,00 intero, € 3,50 ridotto.

Informazioni: tel. 0165 275902, 274401
Catalogo: Edizioni Gabriele Mazzotta

LAURA LARCAN





Edited by Milea - 27/8/2022, 13:08
 
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