|
|
|
Balthus
Joan Mirò e la figlia Dolorès
1937-1938
Olio su tela
130,2x88,9cm
MoMa - New York
Dopo il servizio militare, terminato all'inizio del 1932, Balthus trascorre l'anno in Svizzera, prima a Zurigo, dove il professore Jean Strohl cerca di procurargli un impiego, e poi a Berna, ospite della famiglia di Antoinette de Watteville.
Durante l'estate Balthus, grazie alle relazioni della nobile famiglia della fidanzata, riesce a dipingere una serie di ritratti su commissione.
L'artista, per questo genere pittorico, s'ispira ai ritratti dei contadini svizzeri in abiti cantonali eseguiti nel Settecento da Joseph Reinhardt, che ha occasione di copiare al Museo della città.
Balthus ne apprezza la peculiare capacità di trasmettere il candore e la personalità delle figure rappresentate.
Ritornato a Parigi, tra il 1932 e il 1938 Balthus esegue una piccola serie di ritratti doppi, tra i quali risaltano in particolare quello di André Derain e quello di Joan Mirò e sua figlia Dolorès.
Tra il 1937 e il 1938 l'artista rifugiatosi in Francia a causa della guerra civile spagnola, posò per questo quadro più di quaranta volte assieme alla figlia.
Mirò trovava riposanti le interminabili sedute nell'atelier della Cour de Rohan, mentre la piccola Dolorès ne era terrorizzata, poichè Balthus aveva minacciato di chiuderla in un sacco di juta se non avesse mantenuto la posa.
Nel ritratto, commissionato dal gallerista Pierre Loeb per festeggiare i quarantacinque anni dell'artista, Mirò è seduto su una sedia e sostiene con la mano sinistra il corpo della bambina dai grandi occhi spalancati.
Nel volto dell'artista Balthus lascia trasparire la natura riservata del catalano, del quale ammirava la capacità di meravigliarsi per le piccole cose.
Nonostante Mirò appartenesse alla compagine surrealista, era apprezzato da Balthus per il rigore con il quale affrontava la ricerca di una pittura universale. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 15/8/2022, 17:15 |
| | |
