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William Turner
Didone costruisce Cartagine.
L'ascesa dell'Impero cartaginese
(Dido building Carthage)
1815
Olio su tela
155,5 x 232cm
National Gallery - Londra
Il dipinto fu esposto alla Royal Academy accompagnato dal riferimento al “Primo Libro dell'Eneide di Virgilio”. Così come “Il declino dell'Impero cartaginese”, l'opera non era priva di allusioni alla situazione storica contemporanea, giacchè tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX era andata diffondendosi la moda di istituire un parallelo tra l'antica Cartagine e l’Inghilterra impegnata nelle guerre napoleoniche.
Una parte della critica accolse la tela con pareri entusiastici, anche se tutti concordarono nel ritenere eccessivo l’uso del giallo, nonostante Turner, nei giorni immediatamente precedenti l’esposizione, avesse ridipinto il sole di bianco, probabilmente proprio allo scopo di evitare simili considerazioni.
I ritocchi non bastarono tuttavia a smussare i giudizi di Sir George Beaumont e della sua cerchia, come d’abitudine riportate fedelmente e impietosamente nel “Diary” (5 giugno 1815): “Il quadro è dipinto in un gusto falso, non conforme alla natura; il colore discordante, privo di armonia, assomiglia a quello dei pittori francesi che si provano nell’imitazione di Claude, ma sostituiscono alla purezza e alla giusta armonia violente contrapposizioni di bruni e altri colori caldi con tinte fredde, come i blu e i grigi".
Il riferimento a Lorrain e la distanza da questi, rilevata da Sir Beaumont, era nelle intenzioni di Turner che, nell’andare “oltre” l'armonia del francese, intendeva dimostrare di aver aggiunto un’autonomia e una “verità” pari, se non superiori, al maestro. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 31/12/2022, 12:20 |
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