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William Turner
Northam Castle: alba
(Norham Castle: sunrise)
1835-1840
Olio su tela
91 x 122 cm.
Tate Gallery - Londra
Il dipinto parte del Lascito Turner 1856, venne trasferito alla Tate Gallery nel 1914.
Come altri lavori dello stesso periodo è basato su una tavola del “Liber Stadiorum” (1 gennaio 1816, categoria “P”, ovvero “Pastorale”), a sua volta tratta da uno dei due acquerelli esposti alla Royal Academy nel 1798 con il titolo “Il castello di Norham sul Tweed, una mattina d'estate” con il quale Turner aveva avuto grandissimo successo, tanto che, racconta Thornbury, nel passare anno dopo davanti alle rovine del castello, si sentì in dovere di togliersi il cappello e al loro accompagnatore che lo guardava stupito spiegò: “Parecchi anni fa ho fatto un disegno o un dipinto di Norham, e da quel giorno fino ad oggi ho avuto da fare quanto le mie mani me lo permettevano”.
Si conoscono numerosi disegni e schizzi di tale soggetto, oltre venti versioni a matita e penna, dai quali vennero tratte incisioni, o ad acquerello come i due conservati al British Museum, uno intorno al 1817 e l'altro degli anni Trenta, nel quale il sole squarcia le nubi e la nebbia con toni color malva e arancio.
Di tutti però il presente lavoro è quello in cui l’artista raggiunse il più alto e straordinario livello di astrazione, smaterializzando le forme nello splendore della luce, tanto che, nel vederlo, Paul Signac ebbe parole di grandissima lode e notò come quest’opera rispetto alle versioni precedenti, fosse stata “semplificata e spogliata” di tutto ciò che poteva risultare inutile e superfluo.
In effetti in questa tela, che alcuni critici spostano anche agli anni 1840-1845, Turner ottiene con il colore a olio la stessa trasparenza e luminosità dei lavori ad acquarello: la luce è abbagliante, il colore è rarefatto, i toni gialli sfumano nei grigio-azzurri e nelle ombre blu del catello al centro della scena, in una perfetta fusione di aria e acqua, di riflessi e di forme che emergono da velature sottili, come i ritocchi rossi del bestiame errante. E’ l'immagine di un sogno, o meglio di un ricordo che emerge lentamente dal profondo, sciogliendo le nebbie dell’alba. ( Mar L8v )
Edited by Milea - 29/12/2022, 14:12 |
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