Adorazione dei pastori

Lorenzo Lotto, 1534

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    Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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    Lorenzo Lotto
    Adorazione dei pastori, 1534 circa
    olio su tela, 147x166 cm
    Brescia, Pinacoteca Civica Tosio Martinengo
    Firmato “LOTTUS ”



    Sembra che questa tela sia stata commissionata a Lotto da due membri della nobile famiglia Baglione di Perugia;, Braccio II e Sforza: i due gentiluomini, i cui ritratti sarebbero celati nelle fattezze dei due pastori a destra nella composizione, potrebbero aver incontrato l’artista nelle Marche durante il pellegrinaggio verso Loreto. La notizia della provenienza Baglione giunge dal mercante che nel 1824 vendette il dipinto al conte bresciano Paolo Tosio.


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    Nel quadro il tema dell’adorazione dei pastori è ambientato entro una stalla, descritta con vivido naturalismo e sensibilità bucolica: la Madonna è inginocchiata in primo piano e adora il Bambino, mentre alle sue spalle si vedono san Giuseppe, il bue e l’asinello. Sulla destra due angeli introducono i pastori al cospetto della Sacra Famiglia: non vi è dubbio che queste figure siano ritratti, poiché oltre ai volti fortemente caratterizzati essi mostrano eleganti abiti cinquecenteschi, visibili sotto le modeste tuniche.


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    I due portano in dono un agnello: nel gesto con cui il Bambino allunga le braccia per accarezzarlo si può vedere tanto un dettaglio di poetismo verismo quanto un’allusione simbolica al destino sacrificale di Cristo. Spesso la scena è stata interpretata come un notturno, poiché il cielo che si intravede sul fondo può sembrare illuminato dalla luna; è anche possibile però che l’artista volesse raffigurare il crepuscolo o l’effetto della luce soprannaturale emanata dall’apparizione degli angeli.


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    E’ innegabile un rapporto con le Natività in notturno dipinte da Giovanni Gerolamo Savoldo, che Lotto ebbe modo di conoscere e frequentare a Venezia. Gli studiosi hanno segnalato infine una particolarità iconografica: la Madonna porta un anello alla mano destra che potrebbe richiamare la reliquia mariana del Santo Anello, conservata nel duomo di Perugia e pertanto legata ai presunti committenti. Il senso di intimità e l’armoniosa coesistenza di naturale e soprannaturale avvicinano il dipinto all’ Annunciazione di Recanati. (M.@rt)








    Edited by Milea - 23/6/2014, 17:39
     
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