Joseph Mallord William Turner, Biografia dell'artista

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view post Posted on 2/1/2012, 22:15     +3   +1   -1
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Joseph Mallord William Turner

“Il sole è Dio”





Joseph Mallord William Turner, paesaggista romantico, acquerellista e critico d'arte, nasce a Covent Garden, Londra, il 23 aprile 1775 in una famiglia di umili origini.
Suo padre, William Gay Turner (27 gennaio 1738 – 7 agosto 1829), era un barbiere e fabbricante di parrucche: la madre, Mary Marshall (morta nel 1804, dopo essere stata ricoverata in un manicomio a partire dal 1799), con il passar del tempo dà sempre più evidenti segni di squilibrio mentale, in parte aggravati dalla morte precoce della sorella minore di Turner, Helen, avvenuta nel 1786.




Frances Elizabeth Wynne
Casa natale di Turner
(House where Turner was born)
da un taccuino (ca. 420 disegni)
1854 - 1864
supporti misti (acquarello, lavaggio, penna e inchiostro)
38 x 28 cm.
Aberystwyth, Biblioteca nazionale del Galles



Nel 1785 il piccolo Turner viene mandato da uno zio materno a Brentford, che all’epoca era una piccola cittadina a ovest di Londra, e l’anno dopo frequenta la scuola a Margate, nel Kent.
Entrambe le cittadine sono sul Tamigi, cosa che risveglia nel ragazzo l’interesse per la pittura, scoprendo per caso il suo talento artistico naturale.

Da quel momento Turner disegna e dipinge piccole opere che suo padre espone nella vetrina del suo negozio. Ammesso alla Royal Academy of Arts a soli 15 anni, un suo acquerello viene esposto alla Esposizione Estiva del 1790. Sir Joshua Reynolds, che all’epoca era il presidente della Royal Academy guidava la commissione che decide di ammetterlo. Nei primi tempi Turner mostra un vivo interesse per l’architettura, ma l’architetto Thomas Hardwick gli consiglia di continuare a dedicarsi invece alla pittura.

Nel 1794 inizia a lavorare come illustratore per il “Copperplate Magazine” e il “Pocket Magazine”; per questi giornali viaggia molto per prendere schizzi ed i soggetti che riprende per lavoro sono abbazie, cattedrali, ponti e città.
All’inizio del 1800, è già famoso, viaggia in Francia e in Svizzera, sempre riprendendo paesaggi e sosta alcuni mesi a Parigi per studiare i dipinti esposti al Louvre, attratto dall’estetica del sublime e del pittoresco.

Principali punti di riferimento diventano per William Turner le figure di Nicolas Poussin e di Claude Lorrain al quale si ispira per realizzare il “Liber Studiorum” (1807-1819), che contiene una serie di incisioni didattiche.

Nel 1819, Turner compie un lungo viaggio in Italia. Visita Venezia, Roma e Napoli, rimanendo folgorato dalla luce mediterranea, che imprime al suo stile la svolta decisiva che si distingue in modo particolare in alcune vedute di Venezia, dove luce e colori sono i veri protagonisti. Una decina di anni dopo durante un viaggio a Roma i suoi quadri si arricchiscono di scene storiche, mitologiche e di genere, rifacendosi a Rembrandt.

Tra il 1833 e il 1835 l'artista dipinge tre album, derivati dai viaggi sulla Loira e sulla Senna: Wanderings by the Loire (1833), Wanderings by the Seine (1834 e 1835), illustra libri e la Royal Academy of Art dove espone regolarmente, lo onora nominandolo suo membro.
Nel 1836, assieme all’amico e collezionista Munro, torna in Val d’Aosta per rivedere le Alpi e il Monte Bianco, che tanto lo avevano affascinato in un precedente soggiorno. Qui realizza numerosi disegni a matita e acquerello che sono raccolti in due taccuini, oggi esposti alla Tate Gallery di Londra, con il titolo Val d’Aosta e Fort Bard.

Con il passar del tempo Turner diventa via via più eccentrico. Ha pochissimi amici e la persona che frequenta di più è suo padre, che visse con lui per trent’anni, aiutandolo anche nel suo studio come assistente. La morte del padre, nel 1829, fu per lui un colpo durissimo e come conseguenza finì anche per soffrire di periodi di depressione. Non si sposerà mai, ma avrà due figlie da Sarah Danby, la prima nel 1801 e l’altra nel 1811.

Muore in casa della sua amante Sophia Caroline Booth Cheyne Walk, Chelsea, il 19 dicembre 1851. Per sua volontà viene sepolto nella Cattedrale di Saint Paul, dove tuttora riposa accanto a Sir Joshua Reynolds. La sua ultima esposizione alla Royal Academy era avvenuta nell’anno precedente.
L’architetto Philip Hardwick, amico di Turner e figlio del suo insegnante, Thomas Hardwick, si occupa di organizzare i funerali e, per avvisarli, scrive a tutti coloro che lo conoscevano “I must inform you, we have lost him” (“Devo comunicarvi che l’abbiamo perso”).
Nel suo testamento lascia allo Stato britannico un vasto corpus di dipinti, acquerelli e disegni, che oggi costituiscono uno dei grandi vanti della Tate Gallery e una piccola fortuna che, nelle sue intenzioni, doveva servire per aiutare quelli che chiamava gli “artisti in disgrazia”. Fonte


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La sua arte



Il talento di Turner fu apprezzato molto presto. La raggiunta indipendenza economica gli permise di dedicarsi liberamente al suo stile innovativo: le sue opere del periodo della maturità sono caratterizzate da un’ampia varietà cromatica e da una suggestiva tecnica di stesura del colore. Secondo quanto scritto da David Piper nella sua The Illustrated History of Art, i suoi ultimi lavori venivano definiti come “fantastici enigmi”.

Tuttavia Turner era comunque pienamente riconosciuto come un artista di genio: il celebre critico d’arte inglese John Ruskin parlò di lui come dell'artista che più di ogni altro era capace di “rappresentare gli umori della natura in modo emozionante e sincero”.

Soggetti molto adatti a stimolare l'immaginazione di Turner si rivelarono i naufragi, gli incendi, le catastrofi naturali e i fenomeni atmosferici come la luce del sole, le tempeste, la pioggia e la nebbia e dalla violenta forza del mare.
La luce per Turner rappresentava l’emanazione dello spirito divino e questo è il motivo per cui nei suoi ultimi quadri trascurò di rappresentare oggetti solidi e i loro dettagli, concentrandosi sui giochi di luce riflessi dall'acqua e sullo splendore dei cieli e del fuoco, “Il sole è Dio” disse poco prima di morire.

Il suo caratteristico stile pittorico, ottenuto fondendo la tecnica dell'acquerello con i colori ad olio, si rivelò estremamente adatto a rappresentare la luminosità, e il carattere mutevole ed effimero dei fenomeni atmosferici.
Negli ultimi anni usò colori ad olio in modo sempre più marcato, riuscendo ad evocare l’impressione della luce quasi pura servendosi di colori brillanti. L’intensità del colore e l'interesse per le sfumature di luce non solo posero l'opera di Turner tra l’avanguardia della pittura inglese, ma ebbero anche un certa influenza sul movimento artistico francese; gli impressionisti, e in particolare Claude Monet studiarono attentamente le sue tecniche. Fonte


“Ha derubato il sole
del suo diritto di primogenitura a creare le ombre”







Edited by Milea - 19/12/2022, 20:28
 
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