Claude Oscar Monet, Biografia dell'artista

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view post Posted on 7/1/2012, 22:43     +3   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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Claude Oscar Monet

“Io dipingo come un uccello canta“






Pittori fra i più amati di tutti i tempi per la delicatezza e l'espressività lieve dei suoi quadri, Claude Oscar Monet nasce il 14 novembre 1840 a Parigi, in rue Laffitte 45-47, secondogenito di Claude Auguste e di Louise Jusyttine Aubrée, una giovane vedova di Luca-Pezzulu al suo secondo matrimonio.

Monet_Autoritratto

Artista alle prime armi, trascorre la propria fanciullezza con la famiglia a Le Havre, dove il padre a gestisce un negozio di drogheria e di forniture marittime insieme con il cognato Jacques Lecadre.
L'adolescente Claude comincia a disegnare a matita e a carboncino, e a vendere bonarie caricature di personaggi della città alla buona somma di una decina di franchi l'una, acquistando così una certa fama nella città insieme con un discreto gruzzolo.

Nel gennaio 1857 muore sua madre e Monet si trasferisce a Parigi, su consiglio del pittore Boudin. La capitale francese era in effetti anche la capitale della cultura ed è naturale che lì avrebbe trovato adeguati stimoli per sviluppare le sue idee.

A Parigi si iscrive alla "Academìe Suisse" dove, oltre a rimanere colpito dalla pittura di Delacroix, Daubigny e Corot, incontra artisti specializzati in paesaggi, come Pissarro, Bazille, Sisley e Renoir. Insieme formano un'allegra quanto talentuosa combriccola, si scambiano idee e proposte culturali, oltre a condividere momenti di pittura "dal vero" nella foresta di Fontainbleu.
Intanto esegue anche caricature, un genere di cui è sempre stato un maestro fin dalla fanciullezza, riuscendo a pubblicarne qualcuna su fogli satirici.

I l 24 maggio 1860 Monet pubblica sulla rivista «Diogène» la sua ultima caricatura, quella di Lafenière, un noto attore dell'epoca, e in ottobre viene chiamato a prestare il servizio militare, che sarebbe dovuto durare sette anni, a meno che, secondo la legislazione francese del tempo, non si trovasse un sostituto che intendesse svolgerlo al suo posto. Arruolato nel Reggimento dei Cacciatori d'Africa, a giugno parte per Algeri e rimane affascinato dalla luce e dai colori di quei luoghi In seguito dirà di essersi preparato qui all'impressionismo.

Ammalatosi, nel 1862 torna in licenza di convalescenza nella sua casa di Le Havre e qui riprende a dipingere insieme con il suo maestro Boudin e con Johan Barthold Jongkind, conosciuto casualmente. Monet resta colpito dalla tecnica di questo pittore olandese che, all'aperto, si limita a riprodurre il paesaggio in schizzi e acquerelli, per poi definirli sulla tela nel suo studio, conservando tuttavia la freschezza della prima osservazione. Intanto il padre trova un giovane che, in cambio di una somma di denaro accetta di sostituirlo nel il servizio militare.

In autunno è di nuovo a Parigi: entra nello studio di Gleyre e incontra Renoir e Sisley, oltre a ritrovare Bazille. Appartengono a questi anni alcuni paesaggi dei dintorni di Honfleur.

Monet_Atelier

Nell'estate del 1864 si stabilisce a Honfleur con Bazille, col quale e con Boudin e Jongkind, dipinge paesaggi e marine. Un violento litigio con il padre ha per conseguenza la perdita di ogni aiuto economico: torna così a Parigi alla fine dell'anno.
Nel 1867 dipinge "Donne in giardino", tappa fondamentale nelle ricerche impressioniste. Da questo momento in poi diviene costante nella sua arte, l'impegno di identificare pittura e natura, immagine e forma, e di cogliere attimo per attimo la realtà.

Il 28 giugno 1870 sposa Camille, e la famiglia si trasferisce a Trouville, in Normandia; sarà la sua compagna fino al 5 settembre 1879, quando la ritrae sul letto di morte. scoppiata la guerra con la Prussia, per evitare il richiamo alle armi, va a Londra, dove ritrova Charles-François Daubigny e Camille Pissarro, con i quale dipinge, visita i musei londinesi, interessandosi alle opere di Turner e Constable, e conosce l'importante mercante d'arte francese Paul Durand-Ruel, che ha una galleria d'arte in New Bond street. Nelle opere del decennio '70-'80 sono espresse le concezioni impressioniste.

È certamente Turner suggerirgli come dissolvere la forma mediante il colore: il paesaggio, divenuto, nell'immediata impressione visiva del pittore, un insieme di forme vaghe, dà all'osservatore di quella impressione riportata sulla tela un'emozione suggestiva e indefinita.
Sono questi gli anni in cui Monet dà il meglio di sé: nella Vela sulla Senna ad Argenteuil scompaiono i contrasti di tono, che si mutano in passaggi tonali ottenuti non fondendo ma accostando le tinte, fra le quali non è utilizzato il nero, ma le ombre vengono ricavate accentuando l'intensità del tono.

Il 17 gennaio 1871 muore suo padre. Nel 1874 si trasferisce in Olanda dove realizza vedute e paesaggi di Amsterdam. Alla mostra degli impressionisti dello stesso anno Claude Monet presenta sette pastelli e cinque dipinti tra cui "Campo di papaveri".
Il 24 marzo 1875 il gruppo degli impressionisti organizza una vendita collettiva di dipinti che, malgrado il basso prezzo dell'offerta, non ha successo; Monet è nuovamente in difficoltà economiche. Anche una seconda mostra, tenuta l'anno seguente, dove Monet presenta 18 tele, si rivela un fallimento. Nell'estate conosce il ricco finanziere e collezionista Hoschedé, del quale diviene amico e allaccia una relazione con la moglie di questi, Alice.

Nel 1877 il gruppo fonda il giornale L'impressioniste, rivendicando il rifiuto di dedicarsi a temi pittorici allora maggiormente in voga, come quelli storici e di genere e affermando che ciò che distingue dagli altri pittori gli impressionisti è che essi trattano un soggetto per i valori tonali e non per il soggetto in se stesso. È anche l'anno in cui Monet dipinge una serie di vedute, in ore e luci diverse, e in differenti angolature, della stazione parigina di Saint-Lazare, moderna costruzione in ferro e vetro, uno dei maggiori simboli della modernità.
Qui, oltre a riferimenti al Turner, scoperto a Londra, della Pioggia, vapore e velocità, appare anche l'interesse di Monet per soggetti fumosi, nebbiosi, di consistenza incerta - a dispetto della poderosa struttura metallica della stazione e della minacciosa solidità delle locomotive - e di difficile resa, come se volesse ribadire che la realtà stessa è di dubbia interpretazione e non esiste un modello definito per sempre per la sua decifrazione.

Monet si trasferisce nel 1878 a Parigi, in rue d'Edimbourg, dove nasce nel marzo il secondo figlio Michel. Il 5 settembre 1879 Camille, a soli 32 anni, muore di cancro: Monet la riprenderà in un drammatico dipinto, Camille Monet sul letto di morte, ora al museo d'Orsay, confidando di essersi "trovato al capezzale del letto di una persona che mi era molto cara e che tale rimarrà sempre. I miei occhi erano rigidamente fissi sulle tragiche tempie e mi sorpresi a seguire la morte nelle ombre del colorito che essa depone sul volto con sfumature graduali. Toni blu, gialli, grigi, che so. A tal punto ero arrivato. Naturalmente si era fatto strada in me il desiderio di fissare l’immagine di colei che ci ha lasciati per sempre". (C. Monet).

Nelle sale della rivista La vie moderne, il 7 giugno 1880 Monet espone con successo 18 tele. Dipinge soprattutto sulle coste della Normandia, a Fécamp, Dieppe, Pourville, Le Havre, Étretat.

Monet-selfportrait

Nel marzo 1883, dopo aver tenuto un'importante mostra, si trasferisce con Alice e la famiglia a Giverny, in Normandia, affittando un casolare alla confluenza del fiume Epte con la Senna: organizza un giardino e costruisce un hangar per le sue barche che utilizza per dipingere sull'acqua; in quei giorni, il 30 aprile, muore Manet.

A dicembre si reca con Renoir per un breve soggiorno a Bordighera; vi si trattiene fino all'aprile del 1884.E in ammirazione di una natura che gli appare esotica, con la luce del Mar Mediterraneo, con le sue palme e la sua acqua blu.

Torna a Giverny e a Parigi espone 10 tele nella III Esposizione internazionale organizzata dal mercante d'arte Georges Petit.

Alla terza mostra dei Les XX di Bruxelles espone dieci nuovi lavori. Le opere vengono esposte anche in America ed ottengono enorme successo. La sua reputazione internazionale cresce: espone ancora a Parigi, San Pietroburgo, Mosca, New York, Dresda e Boston.

Ormai ricco, acquista la casa di Giverny e la ristruttura creando il famoso stagno dove coltiverà le ninfee. Morto nel marzo 1891 Ernest Hoschedé, Monet può sposare Alice il 16 luglio 1892

Dal settembre al novembre 1908 è a Venezia; dice di Palazzo Ducale che l'artista che concepì questo palazzo fu il primo degli impressionisti. Lo lasciò galleggiare sull'acqua, sorgere dall'acqua e risplendere nell'aria di Venezia come il pittore impressionista lascia risplendere le sue pennellate sulla tela per comunicare la sensazione dell'atmosfera. Quando ho dipinto questo quadro, è l'atmosfera di Venezia che ho voluto dipingere. Il palazzo che appare nella mia composizione è stato solo un pretesto per rappresentare l'atmosfera. Tutta Venezia è immersa in quest'atmosfera. Nuota in quest'atmosfera. Venezia è l'impressionismo in pietra. Ritorna a Venezia anche l'anno dopo e continuerà a dipingere a memoria vedute veneziane.

Il 19 maggio 1911 muore la moglie Alice; il 1º febbraio 1914 perde anche il figlio Jean ( l'altro figlio, Michel, morirà in un incidente d'auto nel 1966 ) e la figliastra Blanche si stabilisce con Monet; nella casa di Giverny dispone un nuovo, più grande studio, adatto a contenere i grandi pannelli con la rappresentazione delle ninfee del suo giardino.

Nel 1911 Durand-Ruel gli organizza due mostre personali a New York. Nello stesso anno gli viene diagnosticata una doppia cataratta, ma l'operazione viene rimandata. I problemi agli occhi si aggravano di anno in anno.
Nel giugno del 1926 gli viene diagnosticato un carcinoma del polmone e il 6 dicembre muore: ai funerali partecipa tutta la popolazione di Giverny.



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Tazza_Monet





La sua arte




Personalità di primo piano dell'impressionismo, Monet domina questo movimento artistico sia per l'autorità con la quale impone teorie e tecniche nuove, sia per i fecondi sviluppi presenti anche nelle ultime tele della sua lunghissima carriera. Il XX secolo ha sistematicamente contrapposto l'estetica ispirata a Cézanne (concretezza costruttiva, cubismo, astrazione geometrica) a quella ispirata a Monet (fluidità, musicalità, astrazione lirica). Il procedere di quest'ultimo rappresenta una prodigiosa continuità nella volontà di inseguire la forma fino alla sua disintegrazione, la realtà fino all'impalpabile.

Monet non amava e non s'interessava ai classici esempi della pittura, tanto da non entrare quasi mai al Louvre: la sua cultura artistica era e rimase limitata, ma egli compensava quell'apparente difetto nel vantaggio di poter guardare alla natura - l'unica fonte della sua ispirazione - senza precostituite impalcature mentali, abbandonandosi all'istinto della visione che, quando è immediata, ignora il rilievo e il chiaroscuro degli oggetti, che sono invece il risultato dell'applicazione al disegno di scuola. Pur ammirando i realisti come Corot e Courbet, non li imitava; eliminando la plasticità delle cose, Monet si sforzava di rappresentarle nell'immediatezza del fissarsi della loro immagine nella retina dell'occhio, nel loro primo apparire alla coscienza: e l'apparenza della cosa non è la realtà della cosa.

Trent'anni dopo la morte, una nuova evoluzione del gusto riporterà in auge l'arte di Monet, doppiamente prezioso per le premesse al fauvisme (splendore senza eguali nelle vedute di Bordighera, 1884) e all'astrattismo, ma che rimane soprattutto l'incarnazione assoluta dell'impressionismo nella sua evoluzione dal realismo vibrante delle Donne in giardino allo spazio bidimensionale delle Ninfee, passando attraverso i fremiti di colore delle vedute di Antibes, a proposito delle quali Mallarmé scriveva all'artista: «È da molto tempo che pongo ciò che voi fate sopra a tutto».



Seguo la natura senza poterla afferrare;
questo fiume scende, risale,
un giorno verde, poi giallo,
oggi pomeriggio asciutto e domani sarà un torrente.










Bibliografia delle opere trattate: Rizzoli/Skira, I classici dell'arte




Edited by Milea - 16/9/2022, 10:50
 
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