Madame de Pompadour: eros e ambizione

Storia della favorita che usava il fascino come arma infallibile

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  1. Sad Calipso
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    bouchermadamedepompadou
    Madame Pompadour ritratta ancora
    da Boucher nel 1750 (Madame de Pompadour,
    la Main sur le Clavier du Clavecin).



    Bella, prosperosa, sana, freschissima
    nei suoi vent'anni, nel 1741 Jeanne
    Antoinette viene data in sposa al nipote
    del suo patrigno, Charles-Guillaume
    Le Normant d'Étiolles.

    Non è certo un matrimonio d'amore, ma,
    piuttosto, un risciacquo sociale.

    Cancellato per sempre il disonore di essere
    la figlia di un ex ricercato, diviene l'ammirata
    moglie di un giovane destinato a ereditare
    un capitale immenso.

    La nuova Jeanne sale la scala della gloria,
    passando di salotto in salotto, da quello
    di una contessa a quello di una marchesa,
    fino ad arrivare nei palazzi di chi in Francia
    conta davvero.

    E il marito, uomo mite e prudente, attaccato
    più alle rendite dei propri affari che all'orgoglio
    del talamo, sta a guardare mentre gli occhi
    più indiscreti cadono su una bellezza
    tanto generosa.

    Finchè una sera, tornando da un viaggio d'affari
    trova le stanze della moglie completamente
    deserte con un bigliettino di commiato.

    Il sovrano in persona se l'è portata via!

    Al gran ballo in maschera dato in occasione
    delle nozze dell'erede al trono, il 25 febbraio 1745,
    quella che ancora per qualche mese verrà
    chiamata Madame d'Etiolles balla insieme a
    un misterioso individuo mascherato
    da siepe di tasso.

    Tra le foglie si nasconde niente meno
    che re Luigi XV.

    Come Jeanne sia arrivata ai piedi del trono
    resta un mistero: c'è chi afferma che sia
    stato l'intrigante valletto di camera del
    Delfino, Georges-Renè Binet de Marchais,
    a buttargliela tra le braccia; altri ritengono
    che i due si siano incontrati più o meno
    casualmente durante una battuta di caccia,
    grazie alle astute manovre ordite dai Pâris.

    Fatto sta che la "divine Etiolles", come già
    la chiama Voltaire, nel giro di pochi giorni
    ammalia, strega e ruba il cuore di Luigi XV.


    louisxvmadamedepompadou

     
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