Lo stupro (Le viol), René Magritte (1945)

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view post Posted on 20/10/2013, 11:48     +7   +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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MAGRITTE-Lo-stupro
René Magritte, Lo stupro (1945)
olio su tela - 65,3 x 50,4 cm
Parigi, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou




Nella prima versione del 1934 (Houston, Menil Collection), Lo stupro risponde alla nuova volontà di Magritte di rendere i suoi dipinti altrettante risposte a “problema” che egli risolve con metodo. Questo approccio, avviato nel 1933, conduce alla creazione di immagini composite che mandano in cortocircuito concetti associati in maniera convenzionale al “problema” preso in considerazione: il giorno e la note per L’impero delle luci (1950, New York, MoMA), la nuvola e il bicchiere per La corda sensibile (1960, collezione privata). Il “problema” affrontato nel dipinto è evidentemente quello della donna. Magritte conserva del soggetto femminile solo gli elementi più marcatamente sensuali. La figura che crea, emana un potente carattere “fascinatorio”, caratteristico di tutte le rappresentazioni di un volto frontale.

L’artista ne propone un disegno ad André Breton, alla ricerca di un’illustrazione per la copertina del testo della conferenza “Qu’est-ce que le Surréalisme?” che ha tenuto al Musée royal di Bruxelles nel 1934. Lo stupro appare di nuovo nel 1945 sulla copertina del catalogo dell’”Exposition Surréaliste” organizzata dalla Galerie de la Boétie.


Magtritte-le-viol
Magritte -Lo stupro ( Le Viol ), 1934
olio su tela, 73 x 54cm
The Menil Collection, Houston



Per la forma e la tecnica questa opera si differenzia dal suo prototipo storico. Come per ogni reintegrazione dei suoi dipinti, Magritte semplifica la composizione ed elimina gli elementi accessori (il mare sullo sfondo della prima versione, l’abbondante capigliatura che, se da un lato accentuava il realismo anatomico dell’opera del 1934, dall’altro riduceva l’ambiguità di lettura tra corpo e viso), realizzando una sorta di “zoom sul soggetto che qui riempie tutto lo spazio del dipinto.

Anche la tecnica si evolve.
Lo stupro del 1945 appartiene ancora al periodo “Renoir” inaugurato nel 1943, unico allontanamento formale da un’arte che, passate le tentazioni moderniste degli anni venti, è rimasta fedele al realismo. A metà degli anni quaranta, stanco di un surrealismo che con le sue convulsioni estetiche e il suo occultismo fuligginoso gli appare troppo vicino al clima opprimente dell’occupazione, Magritte decide di proporre un’alternativa lirica e luminosa e si volge così alla tecnica degli impressionisti, in particolare a quella di Renoir.

Questa spinta riformatrice culmina nel 1946 con la pubblicazione di un manifesto, “Le Surréalisme en plein soleil”, che riesce solo a suscitare la collera di Breton. Il surrealismo solare non ha prodotto l’effetto sperato e dopo il periodo “vache”, che lo chiude in un’esplosione lirica e cromatica, Magritte riprende quello che chiama il suo stile “di una volta”. (M.@rt)



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Bibliografia: Didier Ottinger,“La Collectiondu Musée d’ art modern”







Edited by Milea - 15/8/2021, 21:53
 
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