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Pierre-Auguste Renoir
Il clown
Olio su tela, cm 120x77
Parigi, Musée de l'Orangerie
Dopo il ritratto del secondogenito Jean in veste di Pierrot (1902), Pierre-Auguste Renoir dedica questo dipinto al figlio minore Claude (detto Coco), che nasce nell'agosto del 1901. La scena, tutt'altro che uno spontaneo episodio familiare, è attentamente studiata e si ricollega alla ritrattistica ufficiale di autori come Veronese, Velazquez e Van Dyck. Il primo riferimento è però a Gilles di Watteau (in spoiler) di cui il dipinto è quasi una citazione: il protagonista del quadro di Watteau è un personaggio dall'aria melancolica, simbolo dell'artista incompreso, parente spirituale dei saltimbanchi e degli arlecchini di Picasso. Il Pierrot di Renoir non ha invece niente di quella tristezza: il pittore è affascinato soprattutto dal costume e interessato alla resa pittorica del rosso.
L'impianto sobrio dell'immagine, si veda la colonna sullo sfondo - solitamente un attributo di chi esercita un potere temporale - sarebbe adatto al ritratto di un signore aristocratico, mentre il modello è la tenera figura di un bambino mascherato da clown: è poco chiaro se Renoir voglia rendere omaggio, oppure fare una parodia alla ritrattistica ufficiale di cui egli stesso, sebbene in forma diversa, ha dato delle prove eccellenti.
Bei suoi ricordi (Renoir - Souvenirs de mon père, Parigi 1948) Claude Renoir riepiloga la genesi dell'opera, da lui vissuta come una vera fatica a causa delle fastidiose calze lunghe. Dopo molte insistenze e offerte lusinghiere della madre, che promette di retribuire il modello con un trenino in legno e una scatola di colori, "decisi di mettermi le calze di cotone per qualche momento; e mio padre, trattenendo la rabbia che sembrava esplodere da un momento all'altro, riuscì a finire il dipinto, malgrado le continue contorsioni che feci per grattarmi".(Mar L8v)
Edited by Milea - 14/9/2022, 15:30 |
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