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Diego Velázquez Venere allo specchio 1650 circa Olio su tela, 122,5 x 175 cm. Londra, The Trustees of The National Gallery Molti critici concordano sul fatto che questa tela sia stata realizzata a Roma durante il secondo viaggio dell’artista in Italia fra il luglio del 1649 e il novembre 1650. La Maja desnuda di Goya e la Venere allo specchio di Velázquez sono gli unici capolavori spagnoli fino ad oggi conosciuti che abbiano come soggetto un nudo femminile. Tuttavia, secondo inventari risalenti all’epoca in cui l’artista era ancora in vita, Velázquez realizzò almeno altri due nudi femminili, probabilmente ancora due Veneri.
Come nelle opere dei pittori fiamminghi contemporanei, anche nelle opere di Velázquez lo specchio è un elemento importante. Oltre all’ammirevole studio di nudo che ci affascina, esso arricchisce il dipinto di un secondo motivo d’interesse: il viso della modella risulta reale e irreale allo stesso tempo, nel riflesso dello specchio, specchio che riflette solo il viso della donna per un senso di pudore o più probabilmente per timore di una scomunica da parte della Chiesa. Il modellato del corpo raffigurato fa ipotizzare che Velázquez sia stato influenzato dalla scultura antica, dai nudi femminili veneziani di Tintoretto e Tiziano, e probabilmente dai dipinti di Rubens, in particolare la Festa di Venere, che sarebbe servito da modello ideale all’artista spagnolo. Il panno grigio/azzurro su cui è sdraiata la giovane donna, valorizza le sfumature della pelle che, a loro volta, segnano il gioco di riflessi sul corpo sensuale e sinuoso, realizzato con una delicatezza e una poesia eccezionali. (Mar L8v)
Edited by Milea - 28/2/2023, 17:54
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