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Peter Paul Rubens
Deposizione nel sepolcro (Compianto sul Cristo morto)
1601
Olio su tela, 180 x 137 cm.
Roma, Galleria Borghese
Eseguito durante il suo primo soggiorno a Rom questo è il primo dipinto nel quale Rubens tratti il tema della passione di Cristo. Non si sa di certo come sia arrivato nella collezione Borghese, poichè compare molto tardi nei suoi inventari. E’ stato ipotizzato che, il quadro sia stato donato a Scipione Borghese dal cardinale Montalto, primo protettore del pittore a Roma, al quale era stato affidato da Vincenzo Gonzaga nel luglio del 1601. Attribuita nell’Ottocento a Van Dyck, l’opera sembra possedere tutte le caratteristiche di una pala d’altare, soprattutto per lo scorcio d’immagine, che la renderebbe più adatta a essere vista dal basso e da lontano. Anche le aggiunte laterali che hanno reso più ampia la tela potrebbero essere in rapporto con la necessità di adattarla alla nuova cornice, una volta rimossa da un’ipotetica sede originaria.
Il corpo di Cristo, adagiato su di un sarcofago antico a rilievi con scene di sacrificio, presenta aspetti di crudo realismo, come nelle ferite delle mani e del costato, il cui rosseggiare contrasta drammaticamente con il pallore mortale, benchè luminoso, degli incarnati. I santi che circondano il Cristo sono immersi in una luce dorata con forti effetti di chiaroscuro che ricordano la pittura del Tintoretto. Piuttosto singolare, in questa composizione così austera e dolente, è il particolare del seno scoperto della figura della bionda Maddalena sulla destra, che introduce una nota di mondana sensualità. Il quadro di Rubens precede di qualche tempo la celebre versione del motivo della Deposizione dipinta da Caravaggio per la chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta e ammirata dall’artista fiammingo che ne trasse una copia eseguita una decina d’anni più tardi ad Anversa. (Mar L8v)
Edited by Milea - 22/3/2023, 11:09 |
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