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Antonio Allegri detto il Correggio
Matrimonio mistico di Santa Caterina
1520 circa
Olio su tavola, 28,5 x 23,5 cm.
Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte
L’opera risulta citata negli inventari di Parma dalla metà del Seicento fino al 1734, quando fu portata a Napoli con le collezioni farnesiane. Ne esistono una ventina di versioni di cui questa è concordemente ritenuta quella autografa. L’antico tema della Vergine con il Bambino, indagato nelle sue componenti affettive e psicologiche già da Mantegna e Giovanni Bellini, e poi, soprattutto, da Leonardo e Raffaello, non aveva forse ancora trovato un’espressione così piena ed efficace. La Madonna dolcemente piegata in avanti, assiste Gesù nel gesto di mettere l’anello al dito di santa Caterina. Le mani dei tre personaggi si incontrano al centro della composizione, sfiorandosi e intrecciandosi l’una con l'altra (tra le dita della mano di Caterina si intravedono le piccole dita del Bambino che afferrano l’anulare). Gesù. interamente vestito, guarda la Madre come a chiedere conferma.
L’uso del colore ricorda le precedenti opere di Correggio nell’accostamento delle tinte calde del rosso e del giallo al blu freddo dello sfondo e del mantello della Vergine. Molto diverso è invece l’uso del pennello, più fluido e veloce, e il modo di definire le ombre, più leggere e sfumate. Mettendo a confronto la testa della Vergine con quella dell’Adorazione dei Magi della Pinacoteca di Brera, molto simile dal punto di vista fisionomico, nella posa, nel tipo di capigliatura e nella distribuzione della luce, risulta ben evidente il cambiamento nella direzione di una pittura più fusa e atmosferica, di un uso più libero del pennello e di una rappresentazione degli affetti più intensa e naturale. (Mar L8v)
Edited by Milea - 10/3/2023, 09:16 |
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