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Antonio Allegri detto il Correggio Adorazione dei pastori (La Notte) 1522-1530 Olio su tavola, 256,5 x 188 cm. Dresda, Gemäldegalerie Il 14 ottobre 1522 Alberto Pratoneri si impegna a pagare la somma di 208 scudi ad Antonio da Correggio per una “Notte”. In realtà l'opera sarà posta nella piccola cappella della famiglia Pratoneri, nella chiesa di San Prospero a Reggio Emilia, solo nel 1530, come si può dedurre dall’epigrafe ancora in loco che evidentemente celebrava l’inaugurazione della stessa cappella. Il ritardo nella consegna del dipinto può attribuirsi al fatto che i Pratoneri avessero fatto inizialmente delle previsioni troppo ottimistiche sulla data in cui la cappella sarebbe stata terminata e che quindi non fecero poi troppe pressioni a Correggio perché terminasse l’opera in tempi brevi. D’altro canto il pittore, oberato dalle commissioni e rifiutando l’aiuto di collaboratori, dovette essere ben contento di ritardare i tempi di consegna.
Nel 1640 la pala fu asportata dalla chiesa per arricchire la collezione di Francesco I d’Este e, alla metà del Settecento, seguì la sorte di altre opere di Correggio passando nella collezione di Augusto III di Sassonia. Vasari nella seconda edizione di Vite (1568) descrive il quadro soffermandosi soprattutto su quello che lui chiama “splendore” che “fa lume a’ pastori e intorno alle figure che lo contemplano”, notando che ”vi è una femina che volendo fisamente guardare verso Cristo, e per non potere gli occhi mortali sofferire la luce della sua divinità, che con i raggi par che percuota quella figura, si mette la mano dinnanzi agli occhi”. Lo storico aretino sottolinea l’aspetto più affascinante del quadro, e cioè il fatto che l’intera scena è illuminata da una luce divina innaturale, emanata direttamente dalla culla. La violenta reazione della donna enfatizza ancora di più la potenza interiore del “lume” divino, e, allo stesso tempo, fa da contrapposto alla contemplazione della Madonna sul Bambino. (Mar L8v)
Edited by Milea - 10/3/2023, 08:56
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