Madonna della Scala, Correggio - Parma, Galleria Nazionale

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view post Posted on 24/8/2014, 14:45     +1   +1   -1
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Correggio-madonna-scala-P

Antonio Allegri detto il Correggio
Madonna della Scala
1524 circa
Affresco trasportato su tela, 146 x 142 cm.
Parma, Galleria Nazionale


La storia di questo affresco è iscritta nel tessuto cittadino di Parma. Secondo la testimonianza di Giorgio Vasari era ubicato sopra la porta est, all’interno della cinta muraria, e da tutti guardato con “lode e onore infinito”. Nel 1554, a seguito di un riassestamento del sistema difensivo della città, la porta venne abbattuta. Per non perdere il prezioso affresco, vi fu costruito attorno un piccolo oratorio e, dato che l’opera era raggiungibile attraverso una scala, venne detta la Madonna della Scala. Ma il luogo che i cittadini avevano scelto per custodirvi l’affresco venne demolito nel 1812, il che ripropose il problema della sua conservazione. Fu quindi staccato dalla parete e trasportato nella sede odierna, provocando gravi alterazioni e danni all’intonaco. Anche all’interno della Galleria Nazionale, l’affresco ha continuato le sue peregrinazioni, subendo un trasporto su tela, sempre a fini conservativi nel 1848. Quello che oggi vediamo è quindi un pallido ricordo dello splendore originario. Ciononostante, così come quando vegliava sui viandanti delle mura della città, La Madonna della Scala continua ad affascinare chi la guarda.

Il particolare desueto dei lunghi capelli sciolti, le cui estremità vanno a solleticare la guancia del figlio, danno al volto reclinato dalle palpebre pudicamente abbassate della Vergine un che di adolescenziale, ribadito dall’ elegante mano sottile, così sensibilmente leonardesca, che stringe al fianco il Bambino, che, pur avendo lo sguardo rivolto in un punto fuori dal quadro, ricambia l’abbraccio stringendo con la mano destra un lembo del bel mantello blu della Madre, e aggrappandosi agli stessi capelli. Gesti di quotidiana verità, spiati con tenerezza dal pittore che traduce il rapporto affettivo in termini di assoluta fisicità: non è solo un abbraccio quello che lega i due, piuttosto un intreccio e un intrico di braccia, mani, teste che si toccano, gambette che si ripiegano quasi a cercare la sicurezza del ventre materno.

Un intrico, un vortice accentuato dall’andamento quasi a cerchi concentrici tanto delle membra quanto degli abiti, una forma in cui le linee rette non esistono; dominano quelle tortuose, sinuose, serpentine, arrotondate, massa morbida inscritta entro le due colonne di un immaginario portico, dal quale si intravvede un rosato, purtroppo quasi del tutto cancellato, paesaggio lontano. (Mar L8v)





Edited by Milea - 9/3/2023, 20:56
 
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