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Peter Paul Rubens
Kermesse fiamminga (Nozze di paese)
(La Kermesse ou Noce au village - Peasant dancing and feasting)
1635-1638
Olio su tela, 149 x 261 cm.
Parigi, Musée du Louvre
Noto come Kermesse fiamminga o anche come Nozze di paese, non è ben chiaro quale sia il vero tema che il pittore intendesse trattare nel quadro. Si tratta di una scena di genere nella quale una folla di contadini di entrambi i sessi si abbandona al divertimento bevendo, mangiando e impegnandosi in balli sfrenati. Non manca neppure chi amoreggia senza molto ritegno, forse incoraggiato dal vino bevuto. Il pittore prende il pretesto di una festa contadina per rappresentare corpi in movimento. Gruppi di paesani sono disposti in cerchio in vari atteggiamenti; coppie di danzatori formano una schiera danzante, che si allunga lungo una linea sinuosa. La posizione delle braccia e delle gambe suggerisce la scomposizione di un unico movimento. Al gioco delle curve il pittore associa tocchi di colore rosso che scandiscono la scena proprio come le rapide pennellate. La sensazione di vortice contrasta con la calma del paesaggio.
La kermesse non era altro, nei paesi fiamminghi, che la festa patronale che si svolgeva una volta l’anno con gran concorso di popolo. Si comprende facilmente con quanta allegria venisse accolta quella che per i poveri contadini era magari la sola occasione di fare un poco baldoria. E’ come se Rubens abbia voluto con questo dipinto fare un omaggio a una tradizione pittorica ben viva nelle Fiandre per la quale mostrava un certo interesse. In un documento del 1632 si legge una frase in cui Rubens dichiara di essere possessore da un anno di una “Danza dei contadini” del pittore di genere Adriaen Brouwer e certamente non gli saranno stati ignoti i quadri del grande Pieter Brughel sul mondo contadino, anche in considerazione dei rapporti professionali e di stima che lo legavano al pittore Jan Brueghel, figlio secondogenito di Pieter. Uno sguardo insolito su quel che era una kermesse lo getta il cardinale infante Ferdinando, il quale dopo avervi assistito da Anversa così la descrive: “Ieri sono stato alla festa principale di questo luogo che chiamano kermesse che consiste in un lungo corteo con molti carri trionfali, a mio parere molto meglio che a Bruxelles. Dopo che è passato tutto se ne vanno a mangiare e bere e a ubriacarsi, perchè senza questo non c’è festa in questo paese. Certo che da queste parti vivono proprio come bestie".
Erede della tradizione moralizzante dei matrimoni di paese fiamminghi inventata da Pieter Brueghel il Vecchio nel XVI° secolo, Rubens rinnova qui questo genere integrando il motivo in un vasto paesaggio all’italiana. La presenza del muso del maiale in primo piano a destra, nella teologia cristiana simbolo del peccato di gola, sormontato sullo sfondo superiore dalla sagoma della chiesa, simboleggia questa sintesi tra le due tradizioni. All’apice della sua arte, alla fine della sua carriera, Rubens compose con virtuosismo questo tumulto organizzato, che supera le categorie artificiali dell’arte barocca e classica: il gusto per i dettagli piccanti, l’abbondanza di corpi scarmigliati, l’eccesso delle posizioni di coppie che si abbandonano alla dissolutezza - un nuovo baccanale - è tuttavia ordinato in un vasto paesaggio classico lungo una linea di fuga diagonale che conduce alla chiesa. Un altro dipinto di Rubens che mostra una scena assai simile a questa, dal titolo “Danza campestre”, è conservato al museo del Prado. (Mar L8v)
Edited by Milea - 17/3/2023, 21:12 |
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