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Peter Paul Rubens La Medusa 1618 circa Olio su tavola, 68 x 119 cm. Vienna, Kunsthistoriches Museum
La mostruosa figura dell’infelice Medusa, la sola mortale delle tre figlie di Forco, dalla spaventosa chioma irta di serpenti e dallo sguardo in grado di pietrificare chiunque avesse avuto la sventura di incrociarlo, era stato un soggetto trattato da Caravaggio nel celebre scudo dipinto donato dal cardinale Del Monte al granduca di Toscana.
Prima ancora Leonardo, in un quadro ricordato dal Vasari nelle sue Vite, ed erroneamente identificato con un dipinto fiammingo nelle collezioni granducali fiorentine, pare si fosse cimentato su questo tema; e forse è proprio a questo modello leonardesco che Rubens deve aver pensato nel concepire questa tavola. Infatti rispetto alla versione meno esasperata del Caravaggio, che pure sicuramente vide a Firenze, il maestro di Anversa mette in luce gli aspetti più orridi e repulsivi, che raggiungono il culmine nel brulicare di serpentelli che si generano dal sangue che fuoriesce dal collo reciso di Medusa. Peter Paul Rubens ha ambientato la scena sulla riva desolata di una terra rocciosa ai confini del mondo, dove l’eroe Perseo era giunto con l’aiuto di Atena per decapitare il mostro. Egli lo uccise spaccandogli la testa con un falcetto mentre ne guardava l’immagine riflessa nello scudo lucente come uno specchio. Una livida luce notturna filtra dall’angolo superiore del dipinto, illuminando in pieno la testa mozza dai grandi occhi sbarrati dal terrore. I serpenti, la salamandra e i numerosi insetti, dipinti con cura straordinaria e con grande attenzione alla verità naturale, sono opera di Franz Sneyders, specializzato nella pittura di animali e più volte collaboratore di Rubens. (Mar L8v)
Edited by Milea - 13/3/2023, 14:25
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