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Peter Paul Rubens
1638-1639
Il giudizio di Paride
Olio su tavola, 199 x 379 cm.
Madrid, Museo Nacional del Prado
Il quadro venne commissionato dal re di Spagna Filippo IV per mezzo del fratello Ferdinando, allora governatore dei Paesi Bassi spagnoli, il quale nella corrispondenza privata parla di questo dipinto che egli vide nello studio di Rubens durante le diverse fasi dell’esecuzione. Conservato nella residenza del Buen Retiro fino alla fine del Settecento, venne poi portato all’Accademia di san Fernando insieme ad altri dipinti con figure nude ritenute troppo audaci e impudiche; nel 1839 venne infine portato al museo del Prado. Il celeberrimo mito del giovane Paride, pastore del monte Ida - in realtà figlio di Priamo re di Troia, abbandonato appena venuto alla luce poiché un oracolo aveva predetto che sarebbe stato all’origine della rovina della patria - che dichiarando Venere la più bella tra le dee avrà l’amore di Elena, è il soggetto di questo dipinto terminato da Rubens nel febbraio del 1639. Il pittore, sempre più tormentato dalla gotta, aveva portato faticosamente a conclusione l’opera, molto ammirata dal cardinale infante Ferdinando che la giudicava “senza dubbio la più bella che Rubens avesse fatto”. Solo lo turbava un poco la dovizia di nudità raffigurate nel quadro, tanto che chiese perfino all’artista di ricoprirle almeno in parte, senza però venire ascoltato.
Paride, assistito da Mercurio che tiene in mano il pomo che andrà a quella dea che il giovane dichiarerà la più bella, appare incerto sulla scelta, ma il sorriso che aleggia sulle labbra di Venere non lascia dubbio sul fatto che sarà lei a riportare la vittoria. Per le fattezze della meravigliosa donna nuda al centro, Venere assistita da Eros e da un altro amorino che sorride malizioso, Rubens si è ispirato alle forme della giovane moglie, la cui somiglianza con la figura del quadro venne colta anche da Ferdinando I, il quale non mancò di scrivere al fratello in Spagna: “La Venere che sta in mezzo alle due è un ritratto assai somigliante della propria moglie...”. (Mar L8v)
Edited by Milea - 22/3/2023, 21:51 |
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