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Antonio Allegri detto il Correggio Compianto su Cristo morto 1524-1525 Olio su tela, 157 x 182 cm. Parma, Galleria Nazionale
Il primo elemento che colpisce di questa tela è la composizione: le figure sono pesantemente addossate sul margine sinistro del quadro, mentre la parte destra è quasi vuota. La spiegazione di una tale asimmetria sta nell’originaria posizione dell’opera, sul lato sinistro della cappella Del Bono nella chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma, di fronte al Martirio di quattro santi. Guardando la scena con un’inclinazione da sinistra verso destra, questa acquista infatti una struttura di grande effetto visivo: il corpo tagliato di Maria di Cleofa, vestita di arancione, acquista movimento e sembra introdursi nella scena muovendosi dal luogo in cui si trova l’osservatore; le gambe del Cristo sporgono maggiormente in avanti diventando ben più volumetriche; la Maddalena e la base della croce con san Giuseppe di Arimatea che scende le scale si spostano al centro, in secondo piano; in sintesi, il quadro acquista profondità e proporzione.
Il soggetto del Compianto, contrariamente a quello del Martirio dei quattro santi, era molto comune. Vi è rappresentato il momento immediatamente successivo alla rimozione dalla Croce del corpo di Gesù, in cui Maria, insieme a Giovanni, la Maddalena e altri personaggi che possono variare, piange sul corpo del Figlio morto. La scena è quindi profondamente drammatica e le figure, con gli occhi gonfi e arrossati per il lungo pianto, sono sopraffatte dal dolore. Come nel quadro pendant anche qui Correggio inventa una formula nuova nella rappresentazione della sofferenza. Letto in chiave cristiana come strumento di espiazione e Redenzione, il dolore è sublimato in una sorta di estatico abbandono in cui la manifestazione fisica e il trasporto mistico diventano un tutt’uno. (Mar L8v)
Edited by Milea - 11/3/2023, 21:39
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